Espulsioni M5S: chi sbaglia non paga, anzi si tiene tutto il malloppo!

È di queste ore la polemica di politica internauta circa la cacciata di una parlamentare pentastellata dal Movimento di Beppe Grillo, dopo che il 92,6% degli iscritti certificati ne ha votato l’espulsione partecipando attivamente all’ennesima consultazione lanciata dal blog dei 5stelle. Chi sbaglia paga, è la regola fondamentale del vivere civile.
Una regola alla quale i più, specie se onorevoli deputati e senatori della Repubblica, tentano in ogni modo di sottrarsi. Ora l’oggetto del contendere è il seguente: prima di essere eletto ogni candidato M5S ha sottoscritto una regola secondo la quale ogni mese il neo-parlamentare si taglia lo stipendio e dona quei soldi ad un fondo per far partire nuove imprese e nuovi posti di lavoro. A differenza di tutti gli altri suoi colleghi, l’espulsa, non avrebbe ancora restituito le eccedenze degli stipendi di Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre 2015, così come richiesto dallo Staff, nonostante i diversi solleciti. Quindi fuori! Ma chi sbaglia ha poi pagato sul serio? Sembrerebbe proprio di no, almeno in termini strettamente monetari, dal momento che gli espulsi dal Movimento – a furore di blog – si sono poi tenuti non solo gli arretrati delle eccedenze, ma soprattutto le future donazioni, godendosi per intero la diaria da parlamentare vita natural durante dell’attuale legislatura!

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