Viva l’Italia antifascista! Viva l’Italia nostalgica!

Antifascista o nostalgico del ventennio?

Dipende in quale famiglia ed in quale pezzo d’Italia si è nati, cresciuti e vissuti.

C’è un pezzo d’Italia dove ai bambini s’insegna ancora oggi che il regime fascista ha fatto anche cose buone e che tutto sommato si stava meglio quando c’era Lui!

E c’è un altro pezzo d’Italia che ancora oggi, quasi un secolo dopo la caduta di Mussolini, teme la resurrezione del Duce, il ritorno del fascismo, e che pretende, senza se e senza ma, una dichiarazione di antifascismo da quell’altro pezzo d’Italia che tempo addietro li accusava di mangiare i bambini!

La verità è che il comunismo in Italia non c’è mai stato e che i post comunisti sono andati al governo solo dopo ‘mani pulite’ cambiando nome e cognome, rifacendosi la verginità, ammainando ‘bandiera rossa’, gettando alle ortiche ‘falce e martello’ e raccogliendo al Nazareno i cocci dello ‘scudo crociato’.

La verità è che il fascismo c’è stato cento anni fa con i suoi pochi pregi, i suoi tragici errori ed efferati delitti, ma che è morto e sepolto e la riprova sta nell’attuale governo di ‘destra-destra’, (come lo stigmatizzano su La7 ammiraglia tv della sinistra):

Un governo che non ha messo nessuno a marciare in camicia nera, libro e moschetto, che non ha invaso l’Etiopia, che non ha somministrato neppure un cl di olio di ricino, che non ha dichiarato guerra a nessuno… neppure agli evasori fiscali, con grande rammarico di noi poveri fessi che paghiamo fino all’ultimo centesimo di tasse!

Ma i simboli, la storia, le idee, sono cose importanti, e almeno per una parte di italiani non sono cose superficiali, ma radicate profondamente nella propria identità nazionale.

Il fatto, poi, che chi sta al governo e ha giurato sulla Costituzione antifascista non si dichiari antifascista, è un suo scrupolo, ma non per questo vuol dire che è fascista, semplicemente non rinnega le proprie origini, la propria storia, la propria formazione politica.

A Fiuggi una svolta c’è stata, da MSI ad An e oggi Fratelli d’Italia.

Ma agli ex PCI, poi PDS, DS e oggi PD, non basta.

Loro, che per altro non hanno mai dichiarato di essere anticomunisti, pretendono che oggi il presidente del consiglio dica: “Sono antifascista”.

25 Aprile. Uniti per il bene degli italiani e non divisi per i propri interessi.
25 Aprile. Viva l’Italia antifascista! Viva l’Italia nostalgica!

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13 Responses

  1. Roby ha detto:

    Tria sunt genera piritorum sinistrorum.
    Primo è, per dirla in parole semplici, la ‘puzza sotto il naso’, la convinzione di una superiorità intellettuale e antropologica della sinistra rispetto alla destra.
    Secondo è lo scollamento della sinistra dalla realtà (…).
    Terzo è il continuo piagnisteo e la mancanza di autocritica, sempre della sinistra logicamente.
    Sì, è vero, la destra occupa e censura. Ma cosa c’è di sorprendente? Per decenni la sinistra ha occupato e censurato, ma (…) le sembrava tutto normale, un diritto e un dovere.

  2. Felice MI ha detto:

    …guarda caso nessuno è stato antifascista per tanti anni, lo sono diventati tutti all’indomani della caduta di Benito Mussolini: a Piazza Venezia sotto al balcone erano in migliaia con la mano tesa, in migliaia erano a sputare addosso al suo cadavere a Piazzale Loreto!

  3. Nello'66 ha detto:

    …e poi durante il ventennio la gente andava a dormire lasciando aperta la porta di casa, oggi dobbiamo mettere le sbarre di ferro persino alle finestre come nelle galere!

  4. Bea RM ha detto:

    Concordo e aggiungo Via dei Fori Imperiali è una delle più scenografiche strade di Roma. Aperta nel 1932 con il nome di via dell’Impero.
    L’apertura di questa strada fu parte di un progetto urbanistico più ampio voluto dal regime fascista di Benito Mussolini. Il concetto di modernità era caro a Mussolini, che desiderava rendere Roma più attraente, maestosa e cosmopolita. La nuova Roma fascista doveva preservare la monumentalità antica e, al contempo, aprirsi al moderno, proiettandosi verso il futuro e il progresso. L’uso dell’archeologia per fini propagandistici e politici, il raffronto tra l’Urbe romana e la città fascista, l’analogia tra la nuova e la vecchia grandezza diedero il via a numerose opere di sventramento, consistenti nella rimozione dei caseggiati costruiti a ridosso dei monumenti antichi. La città antica, soffocata da strutture edilizie edificate nelle vicinanze dei monumenti di epoca romana, doveva riprendere i suoi spazi e collegarsi, idealmente e praticamente, alla nuova Roma moderna e mussoliniana

  5. E.S. ha detto:

    il regime fascista ha realizzato sia il quartiere dell’EUR che il Foro Italico a Roma, due tra le più note opere architettoniche del periodo.

    Quartiere dell’EUR:

    L’EUR, o Esposizione Universale Roma, è stato un progetto avviato negli anni ’30 per ospitare l’Esposizione Universale del 1942, che non si tenne mai a causa della Seconda Guerra Mondiale. Il quartiere è caratterizzato da edifici monumentali che rappresentano la visione del fascismo di una Roma moderna e potente1.
    Foro Italico:

    Il Foro Italico, precedentemente noto come Foro Mussolini, è un grande complesso sportivo inaugurato nel 1932. Progettato dall’architetto Enrico Del Debbio, il Foro Italico è un esempio di architettura che combina elementi classici e moderni per celebrare la grandezza dell’Italia sotto il fascismo2.
    Entrambe le strutture sono esempi di come l’architettura sia stata utilizzata dal regime fascista per promuovere i suoi ideali e la sua immagine di forza e modernità.

  6. Luce ha detto:

    Il ventennio fascista in Italia ha lasciato qualcosa di buono:

    Opere di bonifica: All’inizio degli anni ’20, venne varata la legge Mussolini sulla Bonifica Integrale. Questa legge aveva l’obiettivo di eliminare le zone paludose e acquitrinose in Italia, liberando terre per l’agricoltura e combattendo la malaria. La bonifica più celebre è stata quella Pontina, che ha interessato una parte del territorio dell’attuale provincia di Latina.

    Risanamento urbano: Durante il ventennio fascista, si è assistito al potenziamento della rete stradale e ferroviaria italiana. Le strade statali sono state migliorate, e alcuni tratti ferroviari sono stati elettrificati. Anche i porti sono stati ristrutturati e resi nuovamente accessibili.

    Architettura: L’architettura approvata dal governo fascista seguiva i dettami del movimento Novecento e del monumentalismo. Alcuni interpreti di quell’epoca includono Giuseppe Terragni, Marcello Piacentini, Angiolo Mazzoni, Giuseppe Pagano e Mario Ridolfi. Oltre alle nuove necessità architettoniche, come le case del Fascio e del Littorio, gli uffici postali e gli impianti sportivi, si è assistito al riordino di interi quartieri cittadini e alla fondazione di nuovi insediamenti urbanistici, sia in Italia che nelle colonie.

    Arte: Durante il ventennio fascista, l’arte ufficiale ha cercato di conciliare l’antico e il moderno. Ha risentito degli influssi dell’arte classica, del modernismo e di avanguardie come il futurismo e il razionalismo. L’architettura razionalista è diventata il punto di riferimento di questo periodo.

    Sociale: L’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INFPS) attuale INPS è stato istituito durante il periodo del fascismo in Italia:

    Nel 1933, con il regio decreto legge n. 371, la Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai è stata trasformata nell’Istituto nazionale fascista della previdenza sociale (INFPS). Questo ente di diritto pubblico era dotato di personalità giuridica e autonomia di gestione con l’obiettivo di garantire la previdenza.
    L’INFPS è stato un passo importante nello sviluppo dello stato sociale italiano durante il ventennio fascista. Ha contribuito a rafforzare le istituzioni statali e a influenzare i successivi sviluppi nel sistema pensionistico obbligatorio pubblico. Oltre alle prestazioni pensionistiche, l’INPS eroga anche prestazioni di sostegno al reddito, assistenza e sostegno alla famiglia. La sua storia è parte integrante del panorama sociale e politico dell’Italia di quel periodo.

  7. Max ha detto:

    Mussolini è una figura storica associata al fascismo e alla dittatura, e il suo regime è noto per molte politiche repressive e per aver portato l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

    Tuttavia, alcuni aspetti del suo governo sono stati positivi per l’Italia.

    Ad esempio, Mussolini ha lavorato per modernizzare l’economia italiana, ha promosso grandi progetti infrastrutturali come la bonifica delle paludi e la costruzione di strade e edifici pubblici. Ha anche cercato di aumentare la produzione agricola e di stabilizzare la lira italiana durante il suo governo.

  8. Ester ha detto:

    Da antifascista mi sento in dovere di dire che non è tutto da buttare il fascismo

  9. Enzo ha detto:

    Un esempio: Giulio Regeni, sotto i fascisti, era la norma, non l’eccezione. Con l’aggiunta dei tribunali speciali per quelli che non si potevano torturare ed uccidere subito ………..

  10. Francy ha detto:

    Si dicono democratici ma augurano la morte alla Meloni e ai suoi ministri. Un antifascismo fermo agli anni Settanta

  11. Vale'88 ha detto:

    Nella vita non è sempre tutto nero o bianco… ci sono miliardi di sfumature, basta soltanto saperle cogliere

  12. Bennyu ha detto:

    Non sono fascista e neppure nostalgico avendo compiuto appena 21 anni, ma di certo è un errore buttare via l’acqua sporca con tutto il bambino dentro

  13. Claretta ha detto:

    Non tutto era da buttare del fascismo, qualcosa di buono l’avrà pure fatta se all’epoca tutti gli italiani o quasi erano fascisti!

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