Torturata per aver detto la verità.

di Amnesty International. Maria Ponomarenko è una madre di due figlie, una giornalista e blogger. Una detenuta di una colonia penale russa. Maria è stata condannata a sei anni di reclusione e a non poter fare il suo lavoro per altri cinque anni dopo la fine della pena.
La sua colpa? Quella di aver pubblicato su Telegram un video del bombardamento del teatro di Mariupol. Per le autorità russe, questo significa diffondere “informazioni false” sulle forze armate. Ma per i colleghi di “RusNews”, questa condanna non è altro che una ritorsione per le sue critiche contro il governo.

Maria è stata sottoposta a torture come i trattamenti psichiatrici obbligatori. Da quando è reclusa, la sua salute mentale è peggiorata sempre di più e stremata dai maltrattamenti, ha anche tentato il suicidio in carcere.

Chiedi con noi la sua scarcerazione e di far cadere le accuse contro di lei.

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Il 15 maggio 2023, Maria Ponomarenko è stata trasferita nella colonia penale IK-22 di Krasnoyarsk, a oltre 900 km da Barnaul. Una distanza così lunga le avrebbe reso estremamente difficile vedere le figlie. Per questo è stata lanciata una petizione per chiedere il suo trasferimento. Nell’agosto 2023, le autorità hanno avviato la procedura di trasferimento nell’Altai Krai dove, secondo “RusNews”, è arrivata un mese dopo nella colonia penale IK-6 di Shipunovo.

Maria Ponomarenko è stata posta in cella di punizione in due occasioni. La prima volta per 15 giorni perché è svenuta e nelle colonie penali russe è vietato sdraiarsi o sedersi sui letti durante il giorno. La seconda volta per 10 giorni perché non è riuscita a scendere dal letto su richiesta di un agente penitenziario a causa del dolore alla schiena. RusNews ritiene che queste punizioni siano delle ritorsioni per le denunce sulle condizioni di detenzione.

L’11 ottobre 2023, Maria Ponomarenko ha annunciato uno sciopero della fame per protestare contro i maltrattamenti subiti, ma il giorno seguente si è svegliata distesa sul pavimento, in preda a un malessere. Le autorità della colonia penale le hanno ordinato di recarsi a un’udienza disciplinare ma dopo il suo rifiuto è stata trascinata a piedi nudi fuori dall’edificio e, come testimoniato in una lettera a RusNews, non ha chiari ricordi di quanto accaduto dopo.

Dopo questo episodio, Maria Ponomarenko, afferma di essere stata sottoposta a un trattamento psichiatrico forzato. Dopo una settimana di permanenza in un reparto psichiatrico, è stata trasferita in un centro di custodia cautelare a Barnaul, poi in un centro di detenzione temporanea a Shipunovo e infine nuovamente nel centro di custodia cautelare di Barnaul.

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