Venti nerazzurri.

di Alberto Sigona. Inter Campione d’Italia. 20° Scudetto conseguito al termine di un Campionato dominato totalmente sin dal principio. Un trionfo che effigia in maniera fedele la gloriosa storia del Serpente, che affonda le radici in epoche remote.

Da mesi, sin dalle prime battute della stagione, lo avevamo preannunciato, percepito, intravisto, fino a scorgerlo chiaramente all’orizzonte. Ed alla fine è arrivato davvero, palesandosi in tutto il suo splendore. Il 20° Scudetto dell’Inter è adesso tangibile, concreto, reale. Magnifico. E soprattutto tanto meritato, senza se e senza ma.

Un Titolo giunto al termine di un torneo dominato in maniera assoluta, perentoria, totalizzante, in cui ogni aspirazione altrui è stata puntualmente rasa al suolo, sbriciolata da una superiorità ciclopica raramente ammirata nel calcio moderno.

In effetti l’entità della stagione nerazzurra, almeno nei confini italiani, è stata mastodontica. Quasi perfetta. Se si eccettua qualche sporadica decelerazione, agevolato da antagonisti non di primissimo livello, il treno (TGV) condotto da Simone Inzaghi ha costantemente viaggiato spedito dal principio alla fine, lanciato a ritmi folli, mantenendo per l’intero tragitto ferroviario una velocità supersonica impossibile da reggere per tutti gli inseguitori.

Insomma, il campionato che ci apprestiamo a consegnare agli annali ha visto una squadra (o dovremmo dire squadrone?) ergersi categoricamente sulle altre, che non hanno potuto far altro che assistere attonite a cotanta potenza distruttiva.

A partire dal Milan, che, essendo alle prese con difficoltà corrosive di vario genere, non è mai parso idoneo a vestire i panni dell’oppositore, ben lungi dall’essere in grado di costituire un vero intralcio alle sontuose ambizioni nerazzurre.

Ed a proposito di Milan, trovo affascinante e denso di significato che lo Scudetto sia arrivato proprio nel derby, fra l’altro vinto (2-1). Quasi che il destino abbia voluto farsi beffe dei cugini rossoneri, concedendo al team di Lautaro & compagni un’ulteriore gratificazione, una di quelle che tutti i tifosi del Serpente avranno sempre sognato sin da tempi non sospetti.

Un Titolo Tricolore di per sé assolve le gioie più avvenenti, ma se questo viene conquistato in una sorta di Finale contro i propri antichi “parenti” nonché acerrimi rivali, beh, in tal modo penso che vengano assecondati i desideri più suggestivi, gli sfizi più sfrontati.

Fra tutti gli Scudetti sin qui conquistati dal Serpente, quello 2023-’24 è stato di gran lunga il più “agevole” (per quanto siffatto aggettivo necessiti degli opportuni… emendamenti), e certamente fra i più meritati. Quasi a voler rendere tutti gli onori del caso allo storico conseguimento della 2ª Stella, rappresentante un evidente riconoscimento chiaramente allusivo della gloriosa storia nerazzurra.

Una storia che sin da epoche remote s’intreccia indissolubilmente con la leggenda. Una leggenda destinata a durare ancora a lungo.

Una leggenda chiamata Inter.

 

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