L’Italia a chi la ama e ne capisce.

Chi ha visto nella ‘catastrofe azzurra’ di Italia-Svezia non poche analogie con il crollo del ‘Sistema-Italia’, non è che poi c’ha visto così male! Il ‘Sistema-Italia’, non sarà stato mandato fuori da nessun campionato del mondo, come la nostra Nazionale di calcio, ma vero è che resta impietosamente al palo dell’economia e dello sviluppo, occupando gli ultimi posti di tutte le classifiche europee, come nel caso delle retribuzioni dei lavoratori italiani, stimate come le più basse d’Europa. E a riaprire i termini dell’impietoso confronto tra quelle che sono le problematiche del ‘Sistema-Calcio’ e del ‘Sistema-Italia’, entrambi allo sfascio e da rifondare,
è il Bell’Antonio Cabrini, bandiera bianconera della Juventus e campione del Mondo con la Nazionale di Enzo Bearzot e di Sandro Pertini a Spagna ’82. Secondo il campionissimo il disastro calcistico dell’altra sera a Milano:  ‘E’ un opportunità per ricominciare. Il calcio italiano deve essere fatto di programmazione come hanno fatto in passato altri Paesi sorpassandoci. Intendo la programmazione delle squadre e delle competizioni. Bisogna finire di pensare che arrivi il Miracolo Italiano, il calcio deve andare in mano alla gente che ama il calcio e che ne capisce’. Idem, si potrebbe dire per il Sistema-Italia!

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