Un paese in ginocchio.

di Redazione. La scuola riapre a metà: uno studente su tre costretto a restare a casa. All’appello mancano 120 mila insegnanti e 20 mila bidelli, oltre a banchi ed aule, naturalmente.

Insomma, 6 mesi di lockdown per ritrovarci senza aule, senza prof, senza bidelli, senza banchi, senza mascherine… senza scuola!

Ci eravamo lasciati con una scuola dove la carta igienica gli studenti se la dovevano portare da casa e i genitori imbiancavano le aule, e oggi ci ritroviamo sotto gli occhi la foto choc di una scuola di Genova, nel quartiere di Castelletto, dove i bambini senza banchi hanno dovuto scrivere inginocchiati o seduti a terra!

Ma non finisce mica qui. Un’altra tegola che cade sulla scuola è l’election day del prossimo fine settimana, quando gli studenti dovranno tornarsene a casa per l’insediamento dei seggi e la sanificazione degli edifici scolastici prima e dopo la tornata elettorale.

Ma tanto di soldi da buttare ne abbiamo per circa 210 miliardi di euro del Recovery Fund!

La scuola – così come l’hanno ridotta – è solo la punta dell’iceberg di un’Italia distrutta, la cartina di tornasole di un paese allo sfascio dove non funziona più niente.

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2 Responses

  1. Paolo G. ha detto:

    Scuola. Migliaia di banchi, scrivanie, armadi, materiali scolastici, gettati come rifiuti, accatastati nei cortili, spesso ancora nuovi.
    La furia ideologica dei 5stelle.
    Quanto costa questo SPRECO alle casse statali? Chi si arricchisce con questo business? Dove finiranno?

  2. @pbecchi ha detto:

    Riaprono le scuole nel caos più totale. Prof impauriti dal virus e da un sacco di regole che sarà impossibile rispettare. Persino i bambini nel loro primo giorno di scuola con la mascherina. Un inizio infelice, in un Paese sempre più allo sbando.

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