Facciamo finta che tutto va ben, canta Padoan, ma la UE lo gela!

I conti per il 2018 fatti da Padoan, non convincono la UE che invia all’Italia una lettera in cui si invita il governo italiano a ‘non mentire agli italiani e – anche se le elezioni sono alle porte – a non nascondere ai cittadini la situazione economica del paese’. Infatti, nonostante il Pil cresca dello 0,5% nel terzo trimestre, mettendo a segno il dato migliore da sei anni, la Commissione europea è preoccupata dai conti pubblici perché il debito continua ad essere troppo alto.
Insomma per dirla con il vicepresidente Jyrki Katainen, “La situazione in Italia non migliora”. Allo stesso tempo, però, Bruxelles non se la sente di bocciare la legge di stabilità 2018. Un Pil che è obiettivamente in crescita, come vedono l’Istat e le stime Ue, ma un debito che fatica a scendere: un saldo strutturale che peggiora oltre le attese più negative: nel 2017 aumenta di 0,4 punti, invece di migliorare di 0,6%, con un impatto diretto sul debito e sui conti 2018. Per questo la fronda di chi vuole inviare subito un segnale forte all’Italia si è ampliata. Il finlandese Katainen, vicepresidente alla crescita e all’occupazione, quindi il primo interessato a stimolare lo sviluppo dei Paesi Ue, se ne è fatto portavoce: “Tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la vera situazione economica in Italia. Le cifre pubblicate la scorsa settimana nelle previsioni economiche mostrano chiaramente una deviazione dagli obiettivi di medio termine per quanto riguarda il saldo strutturale”. L’Italia è insomma in una situazione rischiosa secondo diversi commissari, gli stessi che già l’anno scorso volevano aprire una procedura per squilibri macroeconomici per il debito troppo elevato. Si è quindi deciso di mandare un segnale: promossi i conti italiani, ma con riserva, come l’anno scorso. Accompagnata da una nuova lettera che chiederà maggiori informazioni, dettaglierà l’ampiezza dello scostamento e potrebbe anche quantificare la cifra della correzione da fare entro la primavera: tradotto, altre tasse! A maggio la Commissione preparerà un altro rapporto sul debito (il cosiddetto 126.3), dove valuterà se gli obiettivi di riduzione del deficit strutturale, e quindi la ‘regola del debito’, sono rispettati. Concludendo, dopo le elezioni si tireranno le somme, e se tutto va bene, le tasse rimarranno così come sono, esageratamente alte, altrimenti arriveranno nuovi balzelli!

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