Catalogna. Dichiarazione ambigua, indipendenza sospesa.

di Camillo Pignata. Merckel ha dettato la linea: rispetto della carta costituzionale spagnola, ma senza violenza. Tutti si sono adeguati. Il governo catalano con una dichiarazione di indipendenza implicita che lascia in sospeso quella esplicita, il governo spagnolo con una risposta a parole dura, ma non seguita dai fatti. La dichiarazione di indipendenza della Catalogna è stata pronunciata, ma anche la sua sospensione.
La risposta di Rajoy è stata pronta dura, ma senza applicare l’articolo 155, che sospende poteri del governo catalano e il suo trasferimento a quello spagnolo. Una soluzione scontata, ma che non chiude in maniera definitiva la questione. Una soluzione scontata, perchè la Catalogna, fuori dall’Europa non va da nessuna parte, e il governo spagnolo non può ripetere, con atti repressivi, gli errori commessi durante il referendum, e incoraggiare così, un processo emulativo, che impoverirebbe la UE, decretandone la fine. Ma la questione non è chiusa. E’ stata posta solo una toppa, ad una vicenda che può sfuggire di mano a tutti. Tutte le soluzioni, sono ancora sul tavolo, il dialogo, la mano dura del governo spagnolo, ma anche la guerriglia degli indipendentisti. Con questa consapevolezza, Puigdemont, ha richiamato alla responsabilità i catalani scesi in piazza, il governo spagnolo, le istituzioni europee. Ma ha declinato tutte le responsabilità per gli esiti inconsulti della vicenda, scaricandole sulle istituzioni internazionali, chiamate a garantire il processo di indipendenza.

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