Berlusconi lancia la supercàzzola della federazione di centrodestra.

di Redazione. Se scriviamo delle dichiarazioni rilasciate da Silvio Berlusconi a il Giornale, laddove l’uomo di Arcore lancia “l’Altra Italia”, una fantomatica federazione di centro-destra, lo facciamo soltanto per onore di cronaca e per stemperare l’afa sotto l’ombrellone.

Infatti non si capisce bene chi dovrebbe aderire a questa sua fantomatica federazione, dal momento che “il centro” sarebbe Forza Italia ridotta al lumicino del consenso elettorale, visto che ormai a votarla sono soltanto parenti, amici e conoscenti dei parlamentari forzisti rimasti, e “la destra” è Fratelli d’Italia e la Lega, che secondo le ultime consultazioni europee e i recenti sondaggi hanno già la maggioranza di governo al netto di FI, ma che soprattutto – per bocca della Meloni e di Salvini – a tutto pensano tranne che ad accollarsi la “zavorra-berlusconi”.

Purtroppo, certi personaggi, che poco o niente hanno dato al paese quando erano forti e potenti, ma che anzi hanno contribuito a portarlo “nella situazione in cui siamo ridotti”, oggi come oggi che sono al tramonto della loro vita biologica e al de profundis della loro vitalità politica, farebbero meglio a godersi la vecchiaia!

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7 Responses

  1. Amen ha detto:

    Forza Italia non esiste più, è finita! Toti – che fino all’ultimo ci ha sperato – lascia e Carfagna prepara le valigie!

  2. italiarena ha detto:

    Caro Silvio, Goditi la vecchiaia e vai a nanna! Hai già fatto troppi danni agli Italiani! Gli onesti idioti creduloni come me ti hanno votato poi disprezzato! Ci ricasco con il cazzaro Renzi che disprezzo più di te, poi il M5S! Mi do dell’imbecille! Siete?!

  3. NoSilvio ha detto:

    Salvini non ha nessun interesse ad imbarcare Berlusconi in un futuribile governo di centro-destra. E poi per quando si andrà a votare la Lega avrà completato di fagocitare quel che resta di Forza Italia!

  4. Mara Carfagna ha detto:

    Apprendo dalla stampa di un superamento delle decisioni assunte dal Presidente Berlusconi il 19 giugno innanzi ai gruppi parlamentari di Forza Italia e dell’insediamento di un coordinamento di presidenza. Coordinamento del quale nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte. E’ una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione.

  5. Giovanni Toti ha detto:

    Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo, è Forza Italia che esce da se stessa.
    La verità è che in #ForzaItalia non si ha intenzione di cambiare niente, quindi penso che questa avventura, iniziata il 19 giugno per cambiare, finisca qua. Buona fortuna a tutti!
    La tragedia di un partito è finita in farsa. Peccato! Accettando l’incarico da coordinatore il 19 giugno avevo creduto che davvero fosse possibile cambiare, che davvero #ForzaItalia potesse rinascere da se stessa.
    Mi sbagliavo…
    #AltraItalia? Un modo per prendere altro tempo, ma il tempo è scaduto. Seguimi in diretta

  6. ForzaItalia ha detto:

    Il presidente Silvio Berlusconi, preso atto che il Tavolo delle regole per il nuovo Statuto di Forza Italia ha terminato i suoi lavori ed alla luce del suo esito, ha deciso la nomina di un Coordinamento di presidenza. A superamento degli incarichi conferiti in data 19 giugno, il Coordinamento sarà costituito dalla senatrice Annamaria Bernini, dalla vicepresidente della Camera dei deputati onorevole Mara Carfagna, dagli onorevoli Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.

  7. Ale Sallusti ha detto:

    Presidente, che sta succedendo. Lancia un nuovo predellino?
    «Non è un altro predellino, ma, come allora, sento il dovere di fare qualcosa, di non assistere passivamente al deteriorarsi della situazione politica nel nostro Paese».
    A cosa si riferisce, scusi?
    «A questa gente al governo, ai rapporti personali tra i protagonisti dell’esecutivo, alle loro posizioni contrapposte su ogni tema, dalle infrastrutture alla giustizia, dall’autonomia alla immigrazione, all’isolamento dall’Europa, alla stagnazione dell’economia, al decrescere dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese, alla fuga degli investitori stranieri, al nostro isolamento dall’Europa, alla disoccupazione generale e quella dei giovani che in 285mila sono dovuti espatriare per cercare altrove quel lavoro che non hanno trovato a casa nostra».
    Lo fermerete con l’Altra Italia?
    «Nella situazione in cui siamo ridotti noi sentiamo il dovere di dare una struttura a quella che abbiamo chiamato “l’Altra Italia”, la “Vera Italia” e di realizzare una federazione dei partiti, dei movimenti e della realtà civiche di centro-destra o vicine al centro-destra. Ho voluto rivolgere un appello all’Italia responsabile, seria, costruttiva, ripeto, quell’ “altra Italia, l’Italia vera” che oggi è pressoché priva di rappresentanza politica, perché non va a votare o disperde il suo voto».
    “Altra Italia” è una nuova Forza Italia, una sua costola o cosa?
    «Non parliamo di fondare un nuovo partito, ma di creare una federazione tra soggetti di centro-destra, liste civiche, personalità o associazioni che si ispirano alle idee e ai valori liberali e cristiani e alle tradizioni democratiche e garantiste della civiltà occidentale. Di quest’area politica Forza Italia è parte costituente essenziale ma non intende assumere alcun ruolo egemonico. Ciascuno potrà dare il suo contributo di idee e di energie e si vedrà riconosciuta pari dignità».
    C’è qualcuno che ha già aderito al suo nuovo progetto?
    «Sono contento che già poco tempo dopo la nostra uscita molte realtà politiche e civiche e personalità di primo piano abbiano risposto positivamente al nostro appello. Altri si sono interessati e ci raggiungeranno: siamo solo all’inizio di un percorso. È il segno che c’è una grande voglia di darsi da fare per liberare l’Italia da questa situazione assurda e disastrosa».
    Tutto questo alla vigilia della decisione sulle primarie di Forza Italia. Ci saranno o a questo punto si cambia strategia?
    «Deciderà il “tavolo delle regole”, cioè i dirigenti del mio partito che sono stati delegati ad aggiornare lo Statuto di Forza Italia e a decidere come rendere il Movimento, che ho fondato più di 25 anni fa e del quale sono Presidente, più efficace, più capace di intercettare i bisogni degli italiani».
    Toti si è impuntato sulle primarie aperte. Si è fatto una idea del perché?
    «Deve chiederlo a lui. Io noto che quel tipo di strumento non lo utilizza nemmeno più il Pd, che non farà le primarie per le prossime elezioni regionali. Quando il PD l’ha usato abbiamo visto di tutto: cinesi in coda alle urne, i peggiori amministratori locali mai eletti ed altro ancora. Giusto ricorrere al voto per la scelta dei soggetti a cui affidare delle responsabilità, ma gli elettori dovranno essere solo gli iscritti a Forza Italia.
    Lei pensa che dietro le tensioni di Forza Italia ci sia, come sostengono alcuni, lo zampino destabilizzante di Salvini e dalla Meloni?
    «Non credo. Le tensioni sono normali soprattutto ora che le urne si avvicinano. Ma tranne qualche piccola incomprensione sulle liste per le Europee, che peraltro non hanno portato fortuna a chi le ha fatte, i rapporti con gli altri partiti del centro-destra sono buoni. Il centro-destra unito del resto è l’unica alternativa possibile per ottenere con certezza la maggioranza e vincere ogni tipo di elezione, regionali o nazionale che sia. Senza di noi non esisterebbe un progetto di governo di centro-destra, ma soltanto una proposta di “destra-destra”».
    Il suo è un progetto per riunire i moderati. Dopo lo strappo di Salvini pensa ci sia ancora la possibilità di farlo?
    «Ne sono sicuro. I moderati rappresentano la maggioranza silenziosa degli italiani, il centro-destra unito vince da sempre grazie ai loro voti. L’anno scorso in molti si sono rivolti ai partiti “sovranisti” ma già si sono pentiti di aver sprecato il loro voto, che viene utilizzato per tenere al governo i Cinquestelle. Altri moderati hanno preferito non votare».
    Oggi è stata certificata la “crescita zero” dell’Italia. Il tempo stringe. Lei che tempi si da per realizzare questo progetto?
    «La non crescita è il frutto amaro della politica economica sbagliata di questo governo, dove i Cinquestelle hanno fatto sul tema il bello e brutto tempo. La Lega non ha avuto il buonsenso e la forza di opporsi alle troppe proposte sbagliate dei grillini. Su venti leggi sinora approvate soltanto due sono state proposte dalla Lega. Ora il Carroccio deve staccare la spina prima che la situazione peggiori ulteriormente e che ricada pesantemente su sé stessa la responsabilità di aver fatto e di continuare a far male all’Italia e gli italiani»

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