Chi tradisce il coniuge è più incline a fregare il prossimo!

di Redazione. “Tradimento”, una brutta parola che tuttavia esiste nel vocabolario e molto usata per descrive l’atto di chi pugnala l’altro alle spalle, in barba alla fiducia, alla stima, al rispetto reciproco, agli atti insieme sottoscritti. E tradire non è solo una questione di “letto”, di  “amore e corna”, ma è anche essere “scorretti” nei confronti di un collega di lavoro, di un amico, di un figlio, fino ad arrivare all’”alto tradimento” dei propri ideali e del proprio popolo ai quali si è giurata fedeltà, tradimenti di cui tra l’altro la storia è severa testimone!

Ora, secondo un recente studio della McCombs School of Business dell’Università del Texas ad Austin, chi tradisce il proprio coniuge ha più probabilità di commettere anche comportamenti riprovevoli nel corso della propria vita professionale. Non a caso negli States le candidature alla Casa Bianca, come pure i presidenti  e i parlamentari in carica che si macchiano di “tradimento coniugale”, decadono e si dimettono, appena scoperti!

I ricercatori hanno esaminato i registri di ufficiali della Polizia, dell’autorità di regolamentazione dell’industria finanziaria, della Securities and Exchange Commission e di Execucomp per un totale di oltre 11.200 persone, risultate anche utilizzatrici del sito web ‘specializzato’ in infedeltà coniugale Ashley Madison, che si definisce come un servizio di appuntamenti per persone sposate in cerca di “incontri discreti”. Ma nonostante la promessa di mantenere la privacy, nel 2015 i dati sono stati resi di dominio pubblico attraverso un attacco hacker: 36 milioni di account sono stati portati allo scoperto, 1 milione dei quali negli Stati Uniti.

Ebbene lo studio, “Infedeltà personale e condotta professionale in 4 contesti”, ha scoperto che gli utenti di Ashley Madison impegnati in un lavoro anche di una certa importanza, con ruoli di crescente responsabilità, oltre alle ‘scappatelle’ hanno due volte più probabilità di commettere comportamenti scorretti nei confronti della propria società. “È il primo lavoro scientifico che ha verificato l’esistenza di una correlazione tra infedeltà personale e condotta professionale. E questa correlazione è forte”, dicono i ricercatori.

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