L’Istat sbugiarda Renzi: “Col suo governo le tasse sono aumentate”!

Meno tasse per tutti! Questo lo slogan di Renzi, puntualmente disatteso da tasse e balzelli! Tant’è che oltre ad essere il Paese con il più elevato tasso di disoccupazione e le retribuzioni più basse del vecchio continente, godiamo anche di un altro primato, del quale faremo volentieri a meno: siamo il Paese Ue con la maggiore tassazione! A dirlo non sono soltanto i diretti tartassati, ovvero i contribuenti in coda allo sportello esattoriale per il ‘saldo-salasso’ Imu-Tasi, ma addirittura l’Istat che smentisce Renzi, rivelando che sotto il suo governo abbiamo pagato 12 miliardi di tasse in più che con Monti: nel 2015, rispetto al 2014, abbiamo pagato più tasse e imposte per 9,26 miliardi. Secondo i dati Istat, il prelievo fiscale, ovvero la somma di tasse e imposte, è aumentato dal 2014 al 2015, da 702,84 a 712,1 miliardi!
Insomma, la pressione fiscale non ‘cambia verso’. Anzi, con buona pace dei contribuenti, continua la sua costante corsa al rialzo e smentisce il “meno tasse per tutti” di Matteo Renzi che nonostante la sua propaganda deve fare i conti con lo schiaffone degli ultimi dati Istat. Il bollettino gela il ‘premier senza voto’ sul fronte fiscale. L’Istat conferma il costante aumento della pressione fiscale, ben al di sopra di tutte le medie comunitarie. Questo conferma che, in presenza di un evidente rallentamento della crescita e con un’occupazione che non riparte nonostante l’abrogazione dell’Articolo 18, il governo Renzi sta perdendo tempo e non riesce a mettere in campo politiche efficaci per sostenere cittadini, imprese e famiglie. Oltre il fatto che la riforma costituzionale è una fregatura, oltre il fatto che a sostenerla sono le Banke, la Bce, la Troika, la Merkel, l’ex Obama, Goldman Sachs, J.P Morgan, Financial Times, Confindustria, Marchionne e Prodi, oltre il fatto che a scriverla siano stati Renzi-Boschi-Alfano-Verdini, quello delle tasse è un motivo in più per votare NO!

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