Siamo italiani, viviamo in Italia, ma ci parlano in inglese!

di Giacomo-TO. Recovery Fund, Spread, Smart Working, Lockdown, Week End, ecc, ecc. Sento sempre più parlare i media e i politici in inglese piuttosto che in italiano, idioma che fino a prova contraria dovrebbe ancora essere la nostra lingua nazionale.

Ma non si potrebbero utilizzare termini italiani, visto che noi viviamo in Italia e non in Inghilterra o negli Stati Uniti?

Le solite buone speranze (sic) che rimangono tali.

Intanto i consumi crollano, molte aziende chiudono, il debito pubblico cresce, la povertà aumenta e molti cittadini non riescono nemmeno a nutrirsi e a curarsi adeguatamente.

Ma lorsignori continuano ad ubriacarci di chiacchiere, meglio in inglese per non farci capire niente!

Ma le chiacchiere, in qualsiasi lingua le si facciano, restano fuffa se non sono seguite da fatti concreti!

E’ chiaro che chi percepisce migliaia di euro al mese per stare a non concludere… un piffero, faccia il proprio gioco e non si renda conto che la stragrande maggioranza della gente non riesce a campare dignitosamente, ma il teatrino continua…

You may also like...

5 Responses

  1. Vale'80 ha detto:

    L’unico modo che abbiamo per non vedere certi programmi è: il TELECOMANDO!
    L’unico modo che abbiamo per non vedere certi politici è: il VOTO!

  2. felix ha detto:

    Purtroppo se va ancora in onda il Grande fratello è perchè ci sono milioni di baccalà che lo guardano!

  3. Anonimo ha detto:

    Gentile ALEX di baccalà il mondo e non solo l’Italia è pieno, altrimenti non coninuerebbero a dare il Grande Fratello,.., a tanti piace essere baccalà, e la libertà è sacra.

  4. Alex ha detto:

    Siamo alle solite: la responsabilità di certe situazioni, viene sistematicamente attribuita ai politicanti o ai loro padroni della finanza. Ma non è così. I veri responsabili di certi frangenti sono sempre i soliti: i soliti baccalà ( non sono più definibili pecoroni, perché le pecore almeno belano), erroneamente confusi con il Popolo. Sono i soliti codardi, abilmente mimetizzati soprattutto fra le pieghe della pubblica amministrazione e del sindacato, i quali si credono al riparo della deflagrazione verso la quale procede l’attuale società. L’idioma, che io sappia, viene da ìdios, vale a dire proprio, particolare. Perciò esso esprime il linguaggio proprio, particolare di un Popolo, e non di una accozzaglia, che lo distingua dagli altri. Siccome gli italiani hanno rinunciato al proprio idioma, con esso hanno rinunciato alla propria moneta e alla propria storia: sono insomma quel volgo disperso che nome non ha. E si vede! Il fine della finanza glebalista è proprio questo: togliere l’identità ai popoli! E i fessi ci cascano!Attendo il fesso di turno con la sua cretina sortita.

  5. il Tasso del miele ha detto:

    Come hai ragione:ma è possibile che oltre ad essere invasi, dobbiamo pure rinunciare alla nostra bella LINGUA ITALIANA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *