Salari e Pensioni adeguati al costo della vita, altrimenti l’Italia muore!

Riforme, riformicchie, riformucole, proclami e annunci. Tanto fumo e poco arrosto. Ma la gente non mangia mica spot e riforme, e una cosa è certa, senza star lì a scomodare nessun premio Nobel dell’economia: se non si mette benzina nel motore la macchina non cammina.
Semplice! Bisogna adeguare stipendi e pensioni al costo della vita, altrimenti l’Italia chiude i battenti e va a farsi fottere. Un tempo c’era la “scala-mobile” poi soppiantata dal “rinnovo dei contratti” per i salari dei lavoratori dipendenti e c’era la “perequazione automatica” per le pensioni. Due meccanismi che adeguavano le retribuzioni degli italiani al costo della vita. Oggi quei “virtuosi meccanismi” sono stati bloccati sine die ed è tutto fermo al tempo del nefasto passaggio dalla Lira all’Euro che – non ci stancheremo mai di ribadirlo – ha “rovinosamente” scambiato due mila Lire con un Euro, dimezzando di fatto stipendi e pensioni e centuplicando il costo della vita. Ora se per gli “stipendi d’oro” della casta e degli amici degli amici tutto procede a gonfie vele e il problema non sussiste, per le retribuzioni della gente comune, invece, il problema è serio perchè il potere d’acquisto si è abbassato ai limiti della sopravvivenza. Il ceto medio è stato asfaltato dalle tasse e il resto degli italiani si sta lentamente spegnendo in una lunga ed inesorabile agonia: l’economia ristagna e si deprime, nessuno vende e nessuno compra, le aziende chiudono i battenti e licenziano, il denaro non circola e quei pochi che ce l’hanno lo tengono ben nascosto sotto il materasso o lo portano a Panama. Purtroppo questa è l’Italia reale, tutto il resto è solo fumo!

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