Smettetela, lo scandalo siete voi!

di Maria Pia Caporuscio. Il coro di proteste alle ovvie parole di Piercamillo Davigo è la prova provata che questi signori si sentono al di sopra della legge la quale non deve essere uguale per tutti, ma deve valere soltanto per i cittadini, perché essi si sentono intoccabili. In qualsiasi paese governato da gente seria, le parole di Davigo sarebbero state prese come un campanello d’allarme, un invito alla moralità e al rispetto che sono obbligati ad avere (proprio in virtù della carica che ricoprono) verso le istituzioni e i cittadini che rappresentano. Alle parole di Davigo si deve aggiungere
che chiunque si pone ai vertici del potere e piuttosto che perseguire la giustizia, cura gli interessi del suo partito se non addirittura quelli individuali, è un rinnegato in quanto chi occupa queste cariche e non si rende responsabile dell’enorme importanza di tale compito e violi i doveri verso i cittadini, abusando della carica per loschi fini, deve essere denunciato e immediatamente allontanato. La società deve condannare questi traditori dieci volte di più di un comune cittadino, colpevole di reati anche più gravi, in quanto il danno morale ed economico, cui viene sottoposto l’intero paese per il suo gesto, è incalcolabile. Peggiore anche di una epidemia di peste, perché è di lui che si farà scudo quella massa di dissennati, che contravvenendo ad ogni regola del vivere civile, trascina il paese nel caos. Ci si chiede come possono il presidente della Repubblica e il capo di un governo condannare le sacrosante parole di Davigo senza la dimostrazione ai cittadini che per loro le regole non valgono? Non è un bell’esempio quello che la classe dirigente e la stampa asservita stanno dando al paese. A questo punto ci si chiede con quale coraggio osano pretendere rispetto dai cittadini quando dimostrano di non meritarlo? Come si permettono di scrivere le leggi che i cittadini devono rispettare quando sono i primi loro a non rispettarle?

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