Ma che razza di Paese è quello in cui un poveraccio si lascia mutilare un braccio per intascare i soldi dell’assicurazione?

Muzio Scevola immolò la mano destra sul Fuoco dei sacrifici e non la tolse fino a che non fu completamente consumata.
Caio Muzio – divenuto Scevola, ovvero ‘il mancino’, dopo quel sacrificio – compì l’eroico gesto per autopunirsi dello sbaglio commesso nell’aver assassinato la persona sbagliata. Oggi, invece, in quello che ancora resiste nell’immaginario collettivo come il Belpaese, c’è chi per disperazione, miseria e povertà, si lascia mutilare braccia e gambe per riscuotere il premio dell’assicurazione. La truffa è stata scoperta dalla Polizia di Stato di Palermo. Le vittime, consenzienti, venivano reclutate dai membri delle organizzazioni criminali in luoghi frequentati da persone ai margini della società: tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche. Le mutilazioni, procurate scagliando pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime compiacenti, venivano poi fatte passare per incidenti stradali. Ma che razza di Paese è quello in cui un povero disgraziato è disposto a sacrificare un braccio per intascare un pugno di euro? Un Paese disperato, senza più regole, senza né capo né coda, che sprofonda ogni giorno di più, mentre chi di dovere si perde in inutili chiacchiere e sterili promesse. Eppure, stavolta i ‘lorsignori’ al governo di turno promettono di essere il ‘governo del cambiamento’ il ‘governo che sta dalla parte della gente’. Ma quanti italiani sono disposti a… metterci la mano sul fuoco?

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