Al 66% degli italiani non piace la società in cui vivono!
Al 66% degli italiani non piace la società in cui vivono, percentuale che sale al 72% tra i giovani. È quanto emerge dalla ricerca del Censis ‘La tentazione del tralasciare’, presentata a Roma presso la Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, a 50 anni dal convegno su ‘I mali di Roma’ del febbraio ’74 è il soggettivismo indifferente e l’assenza di comunità il male di cui occuparsi oggi, denuncia il Censis.
Appena il 15% degli italiani sente di appartenere pienamente ad una comunità (al di là della propria famiglia). Più della metà dei giovani non si sente parte di una comunità e di questi 3 su 4 non ne sentono neanche la mancanza. La percentuale di chi si riconosce pienamente in una comunità sale solo al 37% anche tra i cattolici praticanti. Lo scarso senso di appartenenza ad una comunità si sposa con la sensazione di contare poco nell’ambiente in cui si vive: vale per il 48% degli italiani (il 60% dei giovani).
Però, per il 72% degli italiani la sfera spirituale è “molto” o “abbastanza” importante. Il 56% si sente parte del cammino dell’umanità, il 55% si interroga sul senso profondo della vita, il 54% avverte la mancanza di qualcosa che i beni materiali non possono dare. Tuttavia, il 53% ritiene che il cammino interiore sia una esperienza soggettiva, da vivere individualmente, non in modo condiviso. E solo per il 19% una vita degna di essere vissuta è quella in cui si fa del bene agli altri. Resta però un 28% di persone che coltivano la loro spiritualità partecipando ai riti religiosi secondo la propria confessione.
Poco altruismo, molti rammarichi. Solo il 18% degli italiani ritiene di non avere nulla da rimproverarsi. Il 64% pensa invece di non avere messo a frutto adeguatamente i propri talenti (percentuale che sale al 70% nell’età di mezzo, tra i 45 e i 65 anni). Appena il 18% si rammarica di non avere fatto di più per gli altri. La parabola dei talenti fa riflettere più della parabola del buon samaritano. Poi però il 64% prova sensi di colpa, soprattutto a causa del proprio egoismo.
Insomma, a noi italiani non piace la società in cui viviamo, ma non facciamo nulla per cercare di cambiarla e aspettiamo che le soluzioni arrivino dall’alto, da qualcun altro, ma mai da noi cittadini che ce ne restiamo chiusi dentro il nostro orticello e che non andiamo più neppure a votare!
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Largo ai giovani e mandiamo in pensione gli ultra sessantenni, è una questione di civiltà.