‘Quota100’ scade a fine anno. Tre le ipotesi di riforma delle pensioni allo studio del governo.

di Redazione. Come più volte scritto su queste pagine parlando di pensioni, alla fine di questo 2021 “Quota100” – voluta fortissimamente dalla Lega di Matteo Salvini – andrà in pensione. Ora, per non tornare alla Legge Fornero che comporterebbe uno “scalone” di ben 5 anni per i pensionandi a cavallo tra i 62 e i 67 anni di età, il governo e i sindacati hanno aperto un tavolo per scrivere la riforma del sistema previdenziale.

Ad oggi, parte le fantasiose e più strampalate riforme, le ipotesi più accreditate rimangono tre.

La prima, “Quota 41”, al momento l’ipotesi più quotata. Si tratta di un sistema che prevede la possibilità di pensionamento una volta raggiunti i 41 anni di contributi, per tutti i tipi di lavori.

La seconda, “Quota 102”, che consente di uscire dal mondo del lavoro al compimento di 64 anni con 38 anni di contributi: in relazione a questo, rimarrebbe poi da stabilire il taglio dell’assegno che verrebbe incassato fino alla naturale scadenza fissata a 67 anni.

La terza, “Quota 92″ legata soprattutto ai lavori usuranti e allo svecchiamento del pubblico impiego a favore dell’assunzione dei giovani. Il sistema consente di uscire dal mondo del lavoro a 62 anni con 30 anni di contributi.

Va infine sottolineato come – diversamente dalle aspettative della Lega – il sistema Quota100 non abbia riscosso il successo preventivato: su quasi un milione di lavoratori stimati come possibili fruitori, le richieste sono state meno di 300 mila.

La ragione di ciò è facilmente riconducibile all’elevata riduzione dell’assegno pensionistico, qualcosa che spingeva i lavoratori ad optare per il pensionamento anticipato solo in causa di comprovata necessità. Pertanto è ovvio che questo “fallimento” influenzerà le future decisioni del Governo in materia di pensioni.

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1 Response

  1. Giacomo-TO ha detto:

    E adesso che tolgono Quota100 Salvini che fa? Fa cadere il Governo Draghi o ingoia il rospo?

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