Quali futuri scenari dopo il governo giallo-verde?

di Redazione. Premesso che con questo sistema elettorale nessuno ha i numeri per governare da solo, ma deve per forza di legge trovare alleanze, come è accaduto per l’attuale esecutivo, veniamo al dunque. Ammesso e non concesso che il governo giallo-verde arrivi a fine legislatura, bisognerà comunque tornare al voto. Allora cosa faranno i partiti? Di Maio e Salvini riconfermeranno la loro alleanza di governo? Forza Italia e il Pd con chi giocheranno di sponda?
Considerato che i 5stelle sotto la spada di Damocle del ‘secondo mandato’ non ci pensano proprio ad aprire una crisi di governo e a lasciare per sempre la poltorna, il nodo da sciogliere è Matteo Salvini.
Se la Lega deciderà, come e quando, di tornare nel Centrodestra con Berlusconi e la Meloni, ai 5stelle non resta che il Pd, dem permettendo, o i banchi dell’opposizione.
Se, invece, Salvini decide di rompere col Centrodestra e di continuare il percorso con i 5stelle, ipotesi attuabile solo se non si va ad elezioni anticipate, allora a chi resta col cerino in mano, ovvero Pd e Fi, non rimane che bissare il ‘Patto del Nazareno’.
A meno che… a meno che non si cambi il Rosatellum prima di andare a nuove elezioni, con un premio di maggioranza tale da consentire al primo partito, ovvero a chi prende un voto in più degli altri, di andare da solo a Palazzo Chigi.
NUOVI SCENARI. Aspettando cosa salterà fuori dal cilindro delle primarie – dem, per il momento chiamatisi fuori da tutti i giochi, fa discutere la frase di Silvio Berlusconi: “Matteo Salvini mi ricorda Angelino Alfano, sta tirando troppo la corda, si è convinto di essere autosufficiente, ma dimentica che in Italia le elezioni si vincono coi moderati”.
Ebbene, strada facendo, Berlusconi si è accorto che quello che era un governo a cui aveva dato un sostanziale via libera per non andare immediatamente a elezioni anticipate, in verità è diventato un esecutivo basato su un solido rapporto politico e umano fra Di Maio e Salvini.
Per contro, Matteo Salvini, in un’intervista rilasciata a Repubblica, ha detto che mai tornerà a un’elezione politica con il vecchio Centrodestra perché “ho dato la mia parola a Di Maio e perché intendo rispettare la parola data ai cittadini”.
Ma qui ha gioco facile Berlusconi nel ricordare di come la Lega fosse alleata sulle schede elettorali con Forza Italia e Fratelli d’Italia e di come lo stesso Salvini abbia fatto tutta la campagna contro il MoVimento 5 Stelle e non insieme.
IL PARAGONE CON ALFANO. I berluscones ricordano che, in qualche modo, la scissione di Angelino Alfano nacque proprio con una vicenda analoga: il via libera di Forza Italia all’esecutivo di Enrico Letta, con la rottura a novembre 2013 e la decisione degli uomini di Alfano di andare avanti comunque nell’alleanza con il Pd.
Il paragone con l’oggi viene spontaneo: Conte è il Letta della situazione e Salvini è come Alfano. Lui e la Lega si sono innamorati del potere e del governo e non mollano per quello. Ma i voti con i quali Salvini è andato a fare il Ministro dell’Interno e il Vice Premier sono anche quelli di Berlusconi e della Meloni!
Quindi se Salvini rispetta la parola data ai cittadini nel sottoscrivere il ‘contratto di governo’ coi 5stelle, non rispetta la parola data ai cittadini che lo hanno votato alle politiche e che continuano a votarlo alle amministrative insieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *