La vera storia di Suor Giulia di Napoli.

di Antonello Laiso. Puo’ sembrare una favola dai contorni piccanti ma tale non e’, questa e’ la storia vera tratta da antichi testi Napoletani di Giulia, la santa ex Francescana tutt’ora raffigurata avvolta dalle fiamme del purgatorio in alcune edicole votive in quel rione di Forcella ovvero una delle zone popolari di quella Napoli che fu e che e’.
Giulia era una ragazza minuta, non molto appariscente di origini umili molisane, e di estrazioni contadine in quelle terre del Molise, essa fu sedotta da un giovane del luogo, che era servo presso una corte Spagnola.
La giovane era stata costretta ad abbandonare il frutto del suo amore ovvero il piccolo figlio alla ruota dell’Annunziata essendo a quei tempi un grosso scandalo e peccato grave rimanere incinte al di fuori di un matrimonio che sancisse un unione.
Per tale motivo nonostante contro la sua vera volonta’, Giulia fu colta sempre più spesso da visioni mistiche religiose, la sua vita cambio’ in un crescendo tra il sacro, quel misticismo e con quel che verra’ dopo sotto riportato.
Il suo confessore era padre Aniello, egli fu’ sempre più sconvolto da quelle sue frasi mistiche, da quelle visioni e quel crescendo di sacralita’ di quella donna che riportava in confessionale, creo’ all’uopo, quella che doveva essere un percorso religioso di conversione dei fedeli, dove tale Giulia ovvero suor Giulia presto divenne nota non solo in quel di Napoli ma in tutta Italia fino ai membri della Corte Spagnola.
Fin qui sembra quasi un racconto dalla cui normalita’ non ci si discosta, ma e’ necessario proseguire per la giusta informazione della storia.
Suor Giulia quindi divenuta famosa incomincio’ a unire quella immensa fede mista ad un erotismo e sessualita’ proprio di donna, tale mai poteva conciliarsi in particolar modo a quei tempi, ovvero il diavolo e l’acqua santa.
Ella si distinse dalle altre sante nelle quali spesso erano presenti la mortificazione del corpo, per il contrario ovvero il suo corpo la sua femminilita’ a disposizione dopo quelle preghiere di purificazione a completezza di una redenzione di purezza dell’
animo e di quei peccati.
Quel corpo donato quindi, quelle orge con piu’ persone dopo quelle preghiere anche dell’alta aristocrazia di Corte Spagnola mogli comprese, doveva quindi secondo la Santa purificare quei peccati rendendo le persone pure ed indenni da questi, un esasperato fervore religioso tra misticismo erotismo sfrenato e cristianita’.
L’atto sessuale, il donarsi, divenne in sua mano quindi il completamento a quella preghiera che toglieva o poteva togliere i peccati.
Padre Aniello intanto suo confessore riporto’ scrivendo tutte le avventure erotico religiose di tal Giulia o suor Giulia in un libercolo dal nome “Teoria della vita spirituale”.
Suor Giulia dopo molti anni nonostante la negazione a tali pratiche da moltissimi suoi adepti da cui protetta, venne scoperta da Papa Paolo V e condannata al rogo dalla santa inquisizione.
Ella resta ancora oggi quell’emblema di quella Napoli che fu tra quel diritto e rovescio di misticismo erotismo e religione.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *