Genova: Renzi era stato informato dei rischi e non è intervenuto.
evitare le esondazioni. Lo testimonia la lettera inviata a Palazzo Chigi il 5 agosto: le ditte chiedevano di consentire l’immediato avvio delle opere per risolvere le criticità idrogeologiche del territorio: “Rimandare e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di veder riaccadere la tragedia del novembre 2011”, quando morirono 6 persone a causa delle piogge. Il Presidente del Consiglio ha ignorato questo grido di allarme, le ditte non hanno ricevuto neppure uno straccio di risposta e puntualmente si è verificata l’ennesima catastrofe. Siamo di fronte ad un dissesto annunciato che poteva essere evitato, anzitutto ascoltando le istanze del territorio. E naturalmente adottando una politica di prevenzione. A marzo, Renzi aveva promesso di stanziare 1 miliardo e mezzo di euro per interventi finalizzati alla tutela del territorio e alla lotta al dissesto idrogeologico. Invece non ha mosso un dito, anzi: il decreto sfascia-Italia del Governo prevede una nuova colata di cemento, deroghe agli appalti e, quindi, nuove situazioni di emergenza. Abbiamo presentato una proposta di legge contro il dissesto, abbiamo ottenuto che queste risorse siano fuori dal Patto di stabilità dei Comuni e abbiamo chiesto anche di destinare i fondi previsti per le inutili opere alla messa in sicurezza del territorio e dei cittadini. Ma Renzi fa orecchie da mercante e preferisce finanziarie le lobbies: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Noi portavoce del M5S andremo a Genova per rimboccarci le maniche, letteralmente, aiutando i volontari a spalare il fango. E continueremo a lavorare, ogni giorno, per spazzare via chi alimenta il sistema fatto di clientelismo e corruzione che sta facendo sprofondare il Paese.
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