Alfredo Di Stefano, l’imprendibile ‘Saeta Rubia’.

di Alberto Sigona. ALFREDO DI STEFANO (ARGENTINA, 1926-2014) CALCIO. Soprannominato La Saeta Rubia (Saetta bionda) per via della sua velocità e del colore della capigliatura, l’argentino Alfredo Di Stefano (di origini italo-irlandesi) è considerato da molti come il miglior giocatore di tutti i tempi.

È stato senza dubbio il più completo di sempre, abile in tutto, anche a difendere. Ma era nell’impostare l’azione che si superava. Ed oltre a servire palloni d’oro ai compagni, spesso e volentieri si proiettava a rete (il suo gran numero di gol lo testimonia), magari lasciando partire tiri di inaudita potenza da fuori area (in questo ricordava F. Puskas).

4 luglio 1926: nasce Alfredo Di Stefano, per molti il calciatore più  completo di ogni epoca | Seietrenta.com

Il suo dribbling era irridente, possedeva una grandissima intelligenza tattica ed aveva una continuità di rendimento da extraterrestre. Considerato l’ispiratore del calcio totale, a 16 anni, nel 1943, debuttò in prima squadra col River Plate, col quale restò sino al 1949 (66-49), vincendo 2 Scudetti argentini. Nel corso di queste stagioni ebbe solo una parentesi con l’Huracan (25-10).

alfredo-di-stefano-with-ferenc-puskasDal ’49 al ’53 giocò in Colombia con i Millonarios (112-100), e contribuì a farne la più grande squadra della storia della Colombia, vincendo 3 Campionati in quattro anni.Nel ’53 avvenne la svolta della carriera con il passaggio al Real Madrid (396-307, 77%), che grazie a lui diverrà la più grande squadra di club della storia, riuscendo nell’impresa unica di vincere 8 Campionati di Spagna e soprattutto 5 Coppe dei Campioni di seguito (dal ’56 al ’60), per un record tuttora inavvicinabile, ed 1 Intercontinentale a fianco dei vari Kopa, Gento, Rial e Puskas, con cui formò la più esplosiva coppia-gol d’Europa che si sia mai ammirata su di un campo di giuoco (memorabile in proposito la Finale di Coppa Campioni 1960 quando il Grande Real battè l’E.Francoforte 7-3 con 4 gol di Puskas e 3 di Don Alfredo, partita emblematica dello strapotere madrileno ed in special modo della coppia del gol più bella e prolifica di sempre in ambito continentale).

Nel ’64 Di Stefano, ormai 38enne, andò all’Espanyol (55-13 in due anni). Si ritirò a ben 40 anni, un’età per l’epoca considerata improponibile quasi per chiunque.

In virtù della cittadinanza spagnola poté concorrere per il Pallone d’Oro (premio istituito, purtroppo per lui, solo nel 1956 e che era vietato vincere due volte consecutive), aggiudicandoselo 2 volte.

In Europa su 76 match segnò 56 gol (un gol anche nella finale di ritorno dell’Intercontinentale ’60). Il suo campionato mostruoso in fatto di reti fu il ’56-’57 quando andò in gol 31 volte su 30 partite. Coi club vanta 664-485 (73%), di cui 521-377 in A (282-216 col Real).

Di Stefano fu svariate volte capocannoniere dei vari tornei cui partecipava, ben 5 in Liga (quasi record), 2 in A Colombiana, 1 in Argentina e 1 in Coppa Campioni, competizione in cui segnò, pensate, in tutte e cinque le finali vinte, per un totale record di 7 gol (come Puskas) su 7 finali disputate.

Alfredo Di Stefano giocò con 3 Nazionali diverse (Spagna 31-23, Colombia 2-0, Argentina 7-7) senza prendere parte ad alcun Mondiale, unico handicap di una super carriera.

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