Quando a scuola si suona ‘Faccetta nera’…
Politicamente corretto: se canti Bella Ciao va tutto bene. Ma se suoni Faccetta Nera si scatena l’inferno!
Ad Ariano Irpino, un paese in provincia di Avellino, non si parla d’altro: ‘Faccetta nera’ – la canzone composta nel 1935 per celebrare la conquista dell’Etiopia – che suonata in una scuola media ha scatenato una valanga di polemiche e un’alzata di scudi da parte del politically correct.
Alcuni genitori della scuola media ‘Aurelio Covotti’ che rientra nell’istituto comprensivo ‘Don Milani’ hanno manifestato la loro netta contrarietà a che la canzone fosse suonata a scuola dai propri figli, tanto più a pochi giorni dalla festa della Liberazione.
Sarebbe stato un docente di musica a fornire ai ragazzi lo spartito della canzone. Il preside è subito intervenuto bloccando l’iniziativa del professore e assicurando che il programma delle celebrazioni per il 25 aprile si terrà senza sorprese, con il pieno coinvolgimento di studenti e genitori. Il dirigente scolastico ha comunque affermato di non credere che il professore sia un simpatizzante del fascismo e che probabilmente l’insegnante aveva assunto questa iniziativa in tono provocatorio. Al docente è stata comunque notificata una lettera di diffida e censura.
Il docente si difende parlando di un grosso equivoco:
Alcuni studenti mi hanno chiesto lo spartito della canzone e io l’ho ricavato da internet. Come ho ricavato in altri tempi lo spartito di altre canzoni, come ‘Bella Ciao’.
A me non interessava affatto far apprendere ‘Faccetta nera’ nelle scuole. Abbiamo parlato solo di ritmi e modalità di esecuzione di alcune canzoni famose, non altro.
Gli italiani attendono i sindacati al varco: i futuri rinnovi contrattuali, la riforma delle pensioni. Non sapevo che queste cose…
In ITALIA siamo di fatto una MONARCHIA cara da mantenere e che rende pochino.
TUTTI, TUTTI, TUTTI in Italia tanto pagano i fessi di Italiani
QUALCUNO ha chiesto di rivedere il cambio LIRA \ EURO?
IO vedo auto, auto, auto, auto. Vedo che si spende per sigarette, giochi,...Ci sarà povertà ma quello che vedo è…