Italini diffidenti sugli orrori commessi dai russi in Ucraina.

Prima il Covid. Adesso la guerra Ucraina-Russia. Tutto il resto passa in secondo piano. Un minimo comune denomintare tra il Covid e la Guerra: indignazione, preoccupazione e paura sono i sentimenti che turbano l’animo degli italiani, ma anche molti sono i dubbi e i sospetti fino alla negazione dell’evidenza dei fatti.

Secondo un sondaggio condotto da Demos per Repubblica, un italiano su quattro diffida delle notizie sugli orrori russi nella guerra in Ucraina, definendoli come propaganda di Kiev.

La tv costituisce da tempo il principale canale di informazione. Gli italiani si dicono, invece, molto meno soddisfatti del ruolo svolto dai talk show che enfatizzano il conflitto in Ucraina, fino a trasformarlo in un “spettacolo permanente” nel quale, di fronte alle immagini della tragedia, recitano “attori” di diversa professione e impostazione.

Esperti di geo-politica e di guerra, cronisti, giornalisti, analisti, opinionisti, politici e militari. Hanno occupato la scena dove prima intervenivano altri “specialisti della paura”, ovvero virologi e medici che si occupavano del Covid, oggi largamente oscurato e messo in ombra dall’intervento russo in Ucraina.

Nell’insieme, quindi, la comunicazione intorno alla guerra suscita, fra i cittadini, un atteggiamento scettico. Quasi metà degli italiani intervistati da Demos ritiene l’informazione sul conflitto “distorta e pilotata”. Quasi una persona su quattro, in particolare, la ritiene faziosa. Ed esprime un approccio negazionista, quasi complottista, ritenendo cioè che le notizie e le immagini dei massacri compiuti siano largamente false o falsificate. Amplificate e/o costruite ad arte dal governo ucraino. E, dunque, “ispirate” da Volodomyr Zelensky per delegittimare la figura di Vladimir Putin e “criminalizzare” l’azione dell’esercito russo.

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2 Responses

  1. vittorio f. ha detto:

    La voglia vera di fare la pace non l’ho vista né da Putin né dalla Ucraina.

  2. roberto b ha detto:

    Ci avevano detto tutti gli “attori” che il proletariato non poteva pretendere più soldi dalle imprese perchè eravamo nella “globalizzazione”e le aziende si trasferivano dove il costo del lavoro era più basso e si acquistava dove il costo era inferiore. Ci siamo lasciati convincere. Tutto questo valeva fino a prima della guerra ora tutto è cambiato. Non voliamo più comprare il gas russo che ci costa pochissimo per andare a comprare quello americano che ci costerà il doppio se non il triplo, mi dite dove sta’ la logica ? Una domanda, quando tutto sarà finito, tra due o tre …. anni torneremo a comprare il gas russo o lo abbiamo abolito per l’eternità. Gli unici che hanno un tornaconto in questa situazione sono gli USA dalla vendita di armi alla vendita di energia e quant ‘altro .Ma le armi che noi diamo all’Ucraina chi le paga??
    un saluto roberto b

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