Italia, abitanti in calo e non solo.

Il bilancio demografico nazionale 2015 dell’Istat fotografa un’Italia sofferente e che non crede più nella ripresa, fiaccata com’è da politiche economiche depressive, da una tassazione ai limiti dell’usura che non restituisce in cambio nessun servizio all’altezza di quanto i cittadini versano nelle casse dello Stato e dal futuro sempre più incerto, laddove lavoro e pensioni vengono svalutati di giorno in giorno! L’Istat rende noto che al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60 milioni 665.551 persone, di cui più di 5 milioni di stranieri. Nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana (141.777 residenti in meno). Per contro la popolazione straniera aumenta di 11.716 unità.
Continua la diminuzione delle nascite in atto dal 2008: nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72 mila stranieri (14,8% del totale). I decessi sono stati oltre 647 mila, quasi 50 mila in più rispetto al 2014. Insomma, in Italia non ci sono più le condizioni economiche necessarie per sopravvivere, tant’è che i nostri giovani sono costretti ad emigrare in cerca di un Paese migliore e chi rimane non ha più nemmeno i soldi per curarsi! Ogni anno 11 milioni di italiani rinunciano alle cure o le rinviano. Un dato senza precedenti e in continua crescita, dato che solo tre anni fa, nel 2012, era più basso di 2 milioni di unità. Se aggiungiamo che la spesa sanitaria privata è aumentata nello stesso periodo del 3,2%, toccando quota 34,5 miliardi di euro, possiamo concludere che la sanità pubblica voluta dalla nostra Costituzione non esiste più. Nel solo 2015 il governo Renzi ha tagliato 4,3 miliardi al Fondo sanitario nazionale: 2,3 miliardi con il Dl Enti locali e 2 miliardi con la successiva legge di Stabilità. A ciò si aggiungano i ripetuti tagli alle Regioni, gli enti che gestiscono il grosso della spesa sanitaria. Allora va da sé che poi la gente si ammala e muore prima. Ne è testimonianza anche l’inversione di tendenza della cosiddetta “speranza di vita” in netto calo rispetto a solo qualche anno fa. E’ un Paese, il nostro, dove non ci sono più garanzie e certezze, per colpa della precarietà di lavoro, pensioni e welfare, per cui gli italiani faticano a mettere su famiglia e a fare figli. Di qui il calo della popolazione italiana. A conti fatti in Italia cala tutto, tranne debito pubblico, tasse e corruzione. Su questo versante siamo sempre i primi al mondo e non ci batte nessuno!

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