Regione Lombardia: dimissioni da vitalizio!

Ma il consiglio regionale della Lombardia, si dimette o non si dimette? Una questione di date, dal momento che il tempo è denaro! Il 21 ottobre, infatti, si arriva a metà legislatura e i consiglieri, tutti, nessuno escluso, a quella data, si saranno garantiti il vitalizio di 1300 euro al mese!!! Cosa che ad un comune mortale è consentita, se ci arriva ancora vivo, all’età di sessantasei anni e trenta di contributi! Fatto sta che, se la giunta Formigoni non cade prima della fatidica data del 21 ottobre prossimo venturo, i consiglieri lombardi avranno formalmente diritto al vitalizio. Lo prevede la legge regionale numero 12 del 20 marzo 1995. Tra i fortunati vincitori della lotteria lombarda anche la giovanissima e chiacchieratissima Nicole Minetti che alla veneranda età di 27 anni e con soli 30 mesi di mandato, avrà così raggiunto il requisito minimo di “anzianità” per ottenere l’agognata pensione! Assieme alla Minetti, tutta la giunta, e quindi anche i consiglieri dell’opposizione che hanno sì annunciato le dimissioni, ma sono ancora lì al Pirellone! Mancano pochi giorni al vitalizio e bisogna resistere, per il loro bene e soprattutto nel loro interesse, naturalmente! Il 21 ottobre si arriva così a metà legislatura e da quel momento i membri del parlamentino lombardo avranno diritto a recepire, al compimento dei 60 anni, il vitalizio mensile di 1300 euro. Somma che verrà corrisposta però solo se verranno versati i contributi (attualmente il 25% dell’indennità di funzione, pari a 2.132,99 euro mensili) per gli altri due anni e mezzo di legislatura. Ma dal 21 ottobre in poi i consiglieri, in caso di dimissioni o di scioglimento del consiglio, potranno comunque provvedere anche da privati cittadini a versare le somme mensili dovute e quindi a preservarsi il beneficio di recepire, all’età di 60 anni, il vitalizio. L’assegno, in base agli anni di contribuzione, va da un minimo del 20% a un massimo del 50% dell’indennità di funzione mensile lorda. Chi ricopre il ruolo di consigliere per una sola legislatura percepisce un vitalizio di circa 1300 euro. Il vitalizio resta cumulabile, senza detrazione alcuna, con ogni altro eventuale trattamento di quiescenza. Ma dalla prossima legislatura, dopo che questa misura è stata abolita per volontà del consiglio, il vitalizio in Regione Lombardia non esisterà più. La soppressione della rendita è stata decisa anche da altre Regioni, tra cui Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto e Piemonte.

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