Vacanze romane.

di un gufo. Questa estate non cambiare stessa bagnarola, stesso terrazzo! Eh sì! Questi cazzeggiano di legge elettorale, quando quella che detta le regole del gioco è la legge del più forte, la legge di chi c’ha il portafoglio più imbottito! Si dirà che questa non è una regola nuova, ma vecchia come il mondo, dacchè l’umanità è stata da sempre divisa in ricchi e poveri. Fatto sta che oggi, più di ieri, quando c’era la cara e vecchia £ira, siamo tutti più poveri. Sono ormai anni che non porto i miei figli in vacanza al mare. Sono monoreddito, mia moglie cerca di dare una mano al bilancio familiare andando a servizio, ma nonostante gli ottanta euro del governo Renzi, neppure quest’estate mi posso permettere di andare in vacanza! Eppure fino a qualche anno fa ce la cavavamo bene, e almeno due settimane al mare ce le potevamo permettere. Ma, adesso, non è più possibile. Eppure non è il mare che mi manca. Certo, sarei un papà più orgoglioso e felice di esserlo se avessi la possibilità economica di portare mia moglie e i miei due bambini in vacanza. Ma quello che più mi rattrista è pensare al loro futuro. In un Paese dove la disoccupazione giovanile è ai massimi storici, e con la situazione economico-finanziaria in netto peggioramento, cosa faranno da grandi i miei figli? Forse le vacanze al mare sono veramente l’ultimo dei miei pensieri… buon ferragosto.

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