Il PdR, il Partito di Renzi, sta alla frutta. Altro che ‘gelato’!

Quando non ci sono più speranze di potercela fare, quando ormai si è all’ultima spiaggia, allora si dice di essere arrivati alla frutta. Peccato che non possiamo più permetterci di usare questa espressione dal momento che lorsignori si sono mangiato tutto, pure la frutta! Il Paese è devastato dal debito pubblico, i dati sulla disoccupazione hanno raggiunto cifre da mettersi le mani nei capelli, la corruzione, l’evasione fiscale e le ruberie stanno divorando le casse dello Stato dove i denari che vi confluiscono, sempre e soltanto quelli raschiati dalle tasche dei “soliti noti”, sembrano non bastare mai quando finiscono in quel pozzo senza fine, e poi la lancetta del pil che è rimasta irrimediabilmente fissa sul rosso, la pubblica amministrazione che è allo sfascio, senza nè capo nè coda, gli stipendi e le pensioni che non bastano più a garantire il necessario per vivere, insomma, in una nazione allo sbando come la nostra, qualsiasi esecutivo – sotto questa pioggia di dati negativi, che se la batte con quella dell’emergenza meteo che sta sciacquando via lo Stivale – si direbbe “alla frutta”, farebbe fagotto e passerebbe la mano ad una classe dirigente più capace e competente.
Invece no, il governo delle giovani marmotte non sta alla frutta, ma è arrivato addirittura al gelato! Così, dopo il dessert del premier, adesso tocca pure alla Madia la gogna del cono! Galeotto, infatti, fu quel cono gelato per la ministra della funzione pubblica paparazzato sui settimanali patinati del gossip. E per un ministro che mangia un semplice gelato è scoppiato un putiferio! Siamo o non siamo un grande Paese!? I paparazzi hanno beccato la Madia, seduta al fianco del marito in macchina, intenta a gustarsi il suo bel cono. Clic, clic, clic… e gli scatti sono finiti sull’ultimo numero di “Chi” sotto il titolo: “Ci sa fare col gelato”. Una boutade a doppia lettura. La prima dal profilo alto, riferito alla ormai celeberrima copertina dell’Economist che ritraeva il capo scout, Matteo Renzi, intento a gustarsi un gelato, mentre il barcone Europa affondava. La seconda, invece, dal profilo più basso, con un chiaro riferimento al “sesso orale”. E immediato è scattato l’allegro cazzeggio del trash tra “Calippo di destra” e “Gelato di sinistra”, tra “Calippo sì. Gelato no?”, tra chi oggi s’indigna per il titolo fatto alle foto della Madia che mangia il cono gelato quando per anni ha scialato sul calippo della Pascale, per non parlare di certe campagne davvero poco garbate sulle giarrettiere della Brambilla o il calendario della Carfagna.
Ora, al netto delle polemiche e del giudizio che ognuno possa nutrire, è lecito sperare che gli italiani abbiano cose più serie a cui pensare che non ai gelati di una classe dirigente arrivata alla frutta!
_______________________________________________________________________________ IL COMMENTO. SIGNORE E SIGNORINI. di Massimo Gramellini. “Chi”, la Pravda berlusconiana a fumetti, pubblica quattro foto rubate in macchina al ministro Marianna Madia mentre lecca un cono, corredandole di allusioni da quinta elementare (sezione ripetenti) che Pierino si sarebbe vergognato di copiare. L’impressione è di uno schizzo di fango fuori tempo massimo che rilascia soltanto un senso di sconfinata tristezza. Come il clown che arriva in scena quando il circo ha già smontato le tende. Come la mano del morto nei film dell’orrore che riaffiora per l’ultima volta prima di irrigidirsi per sempre. Ma dai, ancora lì a fare battute da baùscia sfigati come negli anni della Milano da bere e dell’Italia da infinocchiare? Quale mondo si ostina a rappresentare il fermo immagine della presunta fellatio al pistacchio della Madia, se oramai persino l’utilizzatore finale galleggia arreso tra carezze ai cagnolini e visite ai pensionati? E’ tutto così stantio che anche la difesa del direttore Signorini assomiglia a un riflesso condizionato: perché non suscitarono altrettanto sdegno le immagini di Francesca Pascale, non ancora assurta agli altari di Arcore, eternata nell’atto di succhiare un calippo a Telecafone? Ma perché lei armeggiava con il ghiacciolo a favore di telecamera, riferendosi volutamente a quella roba lì. Invece la Madia lecca un cono da due gusti senza alcuna volontà di lanciare messaggi alla nazione. Signorini si rassegni. La ricreazione è finita e ci tocca rientrare nelle classi diroccate e allagate: a studiare qualche modo per venirne fuori.
LA RISPOSTA. “PENTITO? PER NIENTE”. di Alfonso Signorini. Alfonso Signorini, direttore di Chi, è tornato stamattina a ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale5 a parlare delle polemiche scatenate ieri dalle foto pubblicate dal suo settimanale con il ministro Marianna Madia intenta a mangiare il gelato. E promette che continuerà a pubblicare “servizi irriverenti”. “Ieri nell’Italia che sprofonda sotto l’acqua, nella crisi, nella disoccupazione, che dalla Camera al Senato l’intera classe politica si sia occupata del caso di Marianna Madia è assurdo. Esiste una considerazione ludica e una di sostanza: rivendico il mio diritto a divertire e far divertire. Mi sono occupato di sberleffi a Belen e a Valeria Marini, nessuno si è sollevato. Ci sono donne di serie A e serie B? Le passionarie che si sono battute ieri dove erano quando la stampa metteva in croce Mara Carfagna e derideva la giarrettiera della Brambilla? Esistono indignazioni di sinistra e di destra?“. La Pascale dice che è una battuta volgare. “Io direi – ribatte – che Francesca dovrebbe avere una linea più ferma, ieri mi ha inondato di messaggi in cui diceva ‘ti adoro’, ‘sei fantastico’, oggi leggo questa intervista…”. E aggiunge: “Non sono preoccupato dei provvedimenti dell’Ordine, mi sanzionino pure. L’ordine dovrebbe occuparsi di ben altre violazioni come le foto di bambini e di cadaveri, di quello dovrebbe indignarsi. Non volevo offendere Madia quindi non devo chiedere scusa. Se si fosse sentita offesa? …se una donna arriva ad essere ministro è intelligente, una donna intelligente non dovrebbe offendersi, dovrebbe farsi una risata”. In passato accusato di essere portavoce di Arcore, oggi di Matteo Renzi. “Lui col cono gelato è stato pubblicato sull’Economist. Ma senza la battuta. Avrei voluto farla io la battuta. Renzi è un uomo che affascina, è un grande comunicatore e sa dove vuole arrivare. Siamo tutti in attesa che dalle ‘parole passi ai fatti. Durerà? Secondo me dovremmo sorbirlo per altri 20 anni”. E chiude: “Se Chi è il secondo giornale più letto in Italia, vuol dire che milioni di italiani si divertono con me”.

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