Giorgia Meloni. È lei il leader del centrodestra.
Questa consultazione elettorale ha fondamentalmente certificato che il primo partito italiano è quello dell’Astensione, che Giorgia Meloni è il leader del centrodestra che vince solo quando si presenta unito e compatto, che i grandi sconfitti dalle urne sono la Lega di Salvini e il Movimento5Stelle di Conte e che il PD di Letta se vuole essere competitivo deve guardare a Renzi e a Calenda, anziché ai grillini.
Per le future elezioni politiche del 2023 si prospetta, quindi, una corsa a tre ‘poli’:
il Polo con PD-5Stelle; il Polo con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia; il Polo con Azione, Italia Viva e +Europa. Il gioco di Letta e soci appare fin troppo evidente: stringere a ‘tenaglia’ il centrodestra e ricoprirlo di tanto pseudo-fascismo da farlo risultare il ‘male assoluto’!
Pur vero è che, se Giorgia Meloni va avanti di questo passo a riscuotere consensi e ad incassare voti, non ce ne sarà per nessuno!
“Non nascondo la soddisfazione di FdI. si deve partire col dire che il centrodestra si afferma in queste elezioni. Durante la campagna ho sentito dire, chi vince queste elezioni, vince le politiche. Non so se lo ridirebbe…. C’è il ritorno di un sano bipolarismo: centrodestra sia chiaro, compatto e alternativo alla sinistra. Questo ci chiedono gli elettori. Fdi cresce ovunque con dati molto significativi. FdI è la forza traino del centrodestra”.
Afferma la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, all’indomani delle consultazioni amministrative.
E, nonostante l’entusiasmo, gli abbracci e i selfie di Verona, malgrado i successi registrati al primo turno in città importanti, come Genova, Palermo e l’Aquila, sale la tensione nel centrodestra.
La coalizione rischia di scontare la competizione fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
La possibilità che Fratelli d’Italia, partito più votato in quasi tutte le grandi città, rivendichi la guida dell’alleanza innervosisce il segretario della Lega: “Il leader di centrodestra lo decideranno gli elettori alle politiche – taglia corto Salvini – chi farà il premier lo decidono gli italiani, a me interessa che vince il centrodestra”.
Una tensione che riporta in prima fila il tema della leadership e la spinosa polemica tra Fdi e i suoi alleati sul futuro del governo.
E una Giorgia Meloni, forte dei risultati ottenuti dal suo partito, sfida apertamente gli alleati chiedendogli di abbandonare il governo Draghi, per rifondare un centrodestra orgoglioso “alternativo alla sinistra”, rilanciando quello che le definisce “un sano bipolarismo”. Un modo elegante per dire che nessuno, a partire da Forza Italia, possa nemmeno immaginare di avere possibili piani B, di corteggiare l’area centrista.
Elezioni amministrative: la grande corsa verso il Centro e le campane a morto sui partiti
La bassa affluenza certifica il fallimento di rappresentare il Paese reale. Gli obiettivi dei leader diventano due: coalizzarsi con i moderati e ostacolare Meloni.
Ma il POPOLO arranca:Retribuzioni basse e prezzi in EURO
Fratello PATRIOT, parole sante.
Tutti i partiti uniti X SVENDERCI agli africani ed arabi
Basta con questi SBARCHI!
Basta con questa politica suicida di immigrazione.
RIMPATRI! RIMPATRI! RIMPATRI!
NON FACCIAMO SVENDERE L’ITALIA.
PADRONI A CASA NOSTRA!!!!|
Le nostre Città sono piene di NULLAFACENTI che vengono da ogni dove, e noi poveri contribuenti li manteniamo.
FI -FDI -LEGA cosa fanno nulla peggio forse del PD!!!
In ITALIA il 50% degli elettori non si reca più alle urne, nonostante la MELONI!
Il problema è il S I S T E M A un SISTEMA che non funziona più.
I PARTITI non li segue metà del POPOLO, ma questo pare che non lo voglia capire.
La Meloni si conferma il migliore personaggio politico italiano.
Povero Salvini ormai ha perso tutto, anche la testa. Se la faccia prestare dalla Meloni.
Giorgia Meloni è la più brava di tutti. Vincerà le prossime elezioni e io morirò dal ridere
Dovevano abolire la povertà.
Ma alla fine sono gli italiani che hanno abolito il M5S.
Il commento più comune a dx come a sx è: “stiamo uniti sennò vincono quegli altri”. Ma che il tenere uniti a forza opzioni radicalmente diverse (Fi con FdI, riformisti Pd e IV/Azione con Landini e Conte) porti poi a paralisi di governo non sembra importare molto a nessuno. Mah.