Giorgia Meloni porta l’Italia in prima fila.

di Andrea Landretta. Siamo stati abituati per anni a un’Italia debole nei consessi internazionali. Complice sicuramente l’instabilità politica che da sempre ha caratterizzato la Repubblica e che ha conosciuto un pesante aggravamento negli ultimi dieci anni. Complice anche una debolezza economica derivante da scelte sbagliate in politica finanziaria ed economica, sprechi e sperperi incondizionati e talvolta quasi ingiustificati. I dati giunti ieri dal Fondo Monetario Internazionale, però, parlano di un cambio di rotta totale rispetto al passato: l’Italia regge bene l’urto di un’economia europea e mondiale che va a rilento, con una positiva crescita delle stime sul Pil fino allo 0,7% per l’anno corrente. In questo contesto, l’Italia cresce più dei suoi competitors, in particolare più di Francia, Germania e Gran Bretagna, Paesi per i quali si è stati costretti a rivedere le stime di crescita al ribasso. Si può dire, insomma, che l’Italia non è più il fanalino di coda dell’Unione Europea: questa del FMI è solo l’ultima conferma della salute dell’economia italiana, dopo i continui riscontri positivi che giungono non solo dal mondo della politica e delle Istituzioni, ma anche dal mondo finanziario, cioè dalle agenzie di rating e da rispettabili testate giornalistiche internazionali. Soddisfatto Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia e membro della commissione Finanze, intervistato dal Messaggero: “Il Pil a +0,7 è più di quanto avessimo stimato. Segno che le nostre stime erano serie e prudenti, a differenza di altri Paesi che invece sparano in alto”. Filini è anche fiducioso per il futuro: “Se la Bce abbasserà il costo del denaro, sono convinto che alla fine dell’anno andremo oltre le stime”.

Si può veramente dire che l’Italia in Europa sia passata da fanalino di coda ad apripista in vari settori, come per il caso della cibo sintetico: dopo il no dell’Italia, il governo è riuscito a riunire molti altri Paesi, tra cui Francia e Austria, per la creazione di un vero e proprio fronte contro l’apertura del mercato comunitario, senza previe analisi, alla carne da laboratorio. Un ultimo esempio, anche più eclatante, di come l’Italia sia tornata leader in Europa, deriva dal Piano Mattei, alla cui presentazione ufficiale durante la conferenza Italia-Africa di lunedì al Senato erano presenti anche i rappresentanti delle Istituzioni europee. Lo sottolinea Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-Presidente dell’Ecr Party, intercettato dal Giornale: “Per la prima volta dopo troppi anni – dice – l’Italia decide di tornare centrale nel rapporto con le nazioni africane, in particolare con quelle del Nord Africa. Lo fa trascinando con sé l’intera Ue, che non a caso era presente con le sue massime istituzioni alla conferenza”. Il Piano Mattei si configura come un’opportunità per l’Italia non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto sul piano delle politiche migratorie: “I risultati – promette Procaccini – li potremo misurare nel medio-lungo periodo”. E sull’approccio del governo Meloni sul tema dice: “Non affrontiamo l’emergenza in attesa di poterne affrontare una nuova ma creando le condizioni per una soluzione di lungo periodo”.

Le critiche per partito preso delle opposizioni si sgretolano dunque ogniqualvolta profetizzano sciagure date sempre per certe ma mai avvenute: “Provo quasi tenerezza – dice Filini – qualsiasi cosa faccia il governo viene contestata prefigurando catastrofi, poi smentite dai fatti”. Il riferimento, come si può immagine, non può essere univoco: la sinistra ha prima accusato il governo sul Piano Mattei di essere “una scatola vuota”, per poi in un secondo momento criticarlo perché “troppo concreto”, strumentalizzando le parole del presidente dell’Unione Africana Moussa Faki; ha in seguito provato a contestare addirittura i dati della FMI, parlando di “numeri da brivido”. Ma forse la batosta peggiore è arrivata in merito all’accordo tra Italia e Albania sull’immigrazione, con la sentenza di approvazione della Corte Costituzionale albanese. La rinascita europea e internazionale dell’Italia dunque c’è e si è avuta, non a caso, quando finalmente è in carica un governo che ha stabilità, promette stabilità e mette in campo politiche sane per la Nazione, per il suo futuro e per le sue casse: “Quella di ieri era l’Italia dell’assistenzialismo, quella di oggi – conclude Filini – un’Italia operosa e produttiva”.

Fonte: https://www.lavocedelpatriota.it

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5 Responses

  1. Sem ha detto:

    TORINO TORINO TORINO:
    I disperati bloccano gli ascensori, disabili agli “arresti domiciliari”
    L’autorimessa di via Bioglio è diventata un covo di delinquenti. Un problema noto all’Atc che ha bloccato la piattaforma elevatrice a scopo precauzionale. Non sempre gli ascensori si fermano per colpa della mancanza di manutenzione. A volte, infatti, sono sufficienti gli atti vandalici per mettere in ginocchio decine e decine di famiglie. Chiedere per informazioni agli inquilini di via Bioglio, residenti del quartiere Barriera di Milano costretti agli “arresti domiciliari” per colpa dei bulli e dei disperati che hanno trasformato la loro autorimessa in un covo di delinquenti.

    Una mannaia sul collo per i disabili. Per un portatore di handicap, in questa situazione, uscire di casa rappresenta un passo più lungo della gamba. Un problema se abiti al terzo o al quarto piano di una palazzina e non ti può muovere senza la sedia a rotelle. Un vero e proprio incubo se per passare dai garage ti tocca chiedere il permesso ai tossici che si bucano dietro le portiere delle auto. “Abbiamo visto di tutto e di più in questi anni – racconta Giuseppe, una delle vittime di questa storia -. Anche gente dormire di notte nei locali caldaia. Magari all’interno di auto abbandonate e smontate. Facile a dire che non siamo tranquilli, abbiamo paura di essere aggrediti”.

    In realtà la piattaforma elevatrice, che dal garage conduce le persone in carrozzina all’ingresso, funziona correttamente ma è stata bloccata a scopo precauzionale. “Il portoncino d’accesso è stato forzato da ignoti – raccontano da corso Dante, dando una versione che collima con quella degli inquilini -. I residenti lamentavano intrusioni da parte di estranei. Si è così deciso di rendere la piattaforma subito accessibile dal garage, eliminando la porta e dunque l’anticamera”.

    L’accesso alla piattaforma diventerà subito visibile dal garage e più facile da presidiare. “Non appena questa operazione sarà conclusa, e ciò richiederà tempi brevi, la piattaforma tornerà in funzione” conclude Atc. Partiti, inoltre, tutta una serie di controlli nei box che negli anni hanno dato parecchi grattacapi tanto all’agenzia quanto agli inquilini. Dalle denunce riguardo ai motorini rubati passando per estintori scaricati e scritte sui muri. “Un giorno ci piacerebbe poter uscire di casa e sentirci più sicuri”. Ecco l’ITALIA Paese alla retroguardia

  2. Bombacci ha detto:

    I T A L I A in mano ai clandestini veri padroni del Paese col placet del Vaticano e della Sinistra

  3. Garritan61 ha detto:

    Cabine telefoniche per abbattere i muri: così i migranti hanno distrutto il Cpr di Roma.
    Durante la rivolta, i migranti hanno cercato di dare alle fiamme una macchina della polizia, sfondato porte di sicurezza e pareti, incendiato mobilia e agrgredito i militari. Il Cpr di Roma Ponte Galeria, dalla mattina di ieri, è stato trasformato dagli immigrati in uno scenario di guerriglia. A seguito della morte, per suicidio, di uno straniero di 21 anni, gli altri ospiti hanno iniziato la loro rappresaglia contro lo Stato italiano nella figura dei militari che regolarmente effettuano il servizio di sicurezza all’interno del centro. A partire dalle 9.30, gli stranieri ospiti del centro hanno iniziato a incendiare i materassi e a lanciare vari oggetti contro le forze dell’ordine. Dopo qualche ora di apparente tranquillità, attorno all’una gli scontri sono ripresi e si sono protratti fino a oltre le 22, quando finalmente gli operatori sono riusciti a riprendere possesso della struttura, devastata dai migranti che hanno usato anche le cabine telefoniche per sfondare i muri interni.
    Nel pomeriggio si sono verificati gli episodi più gravi, come rende noto la Polizia di Stato con un comunicato. Alle 13, infatti, alcuni ospiti hanno tentato dapprima di forzare uno sbarramento e poi hanno iniziato a lanciare oggetti contundenti verso gli agenti. Questa potrebbe essere stata un’azione di disturbo mente altri, all’interno, forzavano una porta di sicurezza che separa la zona a loro assegnata da quella in cui vengono parcheggiate le auto delle forze dell’ordine. Qui, hanno cercato di incendiare una volante della Polizia di Stato, arrecando danni ingenti al veicolo. Tutto questo mentre un altro gruppo forzava, e riusciva ad aprire, un’altra porta di sicurezza. Da qui, i migranti sono riusciti a entrare all’interno della stanza dedicata al personale dell’Arma dei Carabinieri, dove hanno rubato gli effetti personali dei militari e messo l’intero ambiente a soqquadro. MELONI MELONI MELONI

  4. Paride ha detto:

    ESEERCIZI – IMPRESE… chiudono i battenti per troppe imposte, ALTRO che prima fila.
    L’autore dello scritto vive in Italia?

  5. Paracelsus99 ha detto:

    Chi cammina molto a piedi e gira per le nostre Città vede e tocca con mano il degrado!!!
    La MELONI al di là di una costante proopaganda comunicativa ha riempito l’Italia di Clandestini. La povertà aumenta e la protesta degli AGRICOLTORI è una realtà. Ma di cosa parliamo: Il SUD è sempre al palo e mi vengono a dire che andiamo bene. Spendioamo miliardi per l’UCRAINA ed in Italia milioni di anziani sono senza assistenza domiciliare

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