Esempio di ‘discriminazione digitale’ da parte di una presunta formazione politica ‘antisistema’!

di Yvan Rettore. Comunicato trasmessomi da un’organizzazione politica di cui intendevo far parte: “Ciao, ti invito nuovamente ad unirti alla chat telegram per poter interagire tra tutti noi”.

La mia replica:
“Bene.
Visto che confermate la discriminazione digitale nei miei confronti e altri come me, vedrò cosa fare a breve riguardo alla mia adesione.”
Questo è il livello di militanza e comunicazione in questi partiti che si oppongono a parole contro il sistema attuale, salvo poi applicare forme di discriminazione (come appunto quella digitale) nei confronti di possibili aderenti riducendo la dialettica interna a delle chat (che da sempre si dimostrano ampiamente inefficaci nell’assicurarla) esclusive che si riducono a club riservati a pochi eletti.
Ritengo che questi modi di comunicare (chat) esclusivi ed inefficaci denotino un’incapacità e un dilettantesimo marcato nella gestione di un’attività politica che non può non essere fatta di momenti di confronto diretti tra gli aderenti ma che soprattutto non dovrebbe affatto escludere chicchessia, perché altrimenti si giunge alla forma di un partito elitario di cui francamente non sappiamo che farcene perché finisce col sancire unicamente l’affermazione di persone mediocri e inutili ad una evoluzione politica concreta del Paese.

UNA NUOVA FORMA DI DISCRIMINAZIONE: LA DISCRIMINAZIONE DIGITALE!

Comunicazione che ho dato recentemente via mail ad un paio di organizzazioni politiche nazionali “antisistema” in merito a tale questione:
“Sollecito nuovamente una risposta alla mia premettendo quanto segue:
Tra le categorie più minacciate dall’esclusione digitale vi sono i soggetti anziani (cd. “digital divide intergenerazionale”), le donne non occupate o in particolari condizioni (cd. “digital divide di genere”), gli immigrati (cd. “digital divide linguistico-culturale”), le persone con disabilità, le persone detenute e in generale coloro che, essendo in possesso di bassi livelli di scolarizzazione e di istruzione, non sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici.
Mi auguro che non applichiate all’interno della vostra organizzazione questa nuova forma di discriminazione e che il vostro silenzio nei confronti dei miei solleciti sia dovuto a ben altre cause.
Perché se così non fosse, allora dovrei constatare che non siete in linea con i vostri stessi principi e allora in quel caso non avrei altra scelta che rinunciare ad aderire al vostro movimento.
Ovviamente, se entro la fine del mese corrente, il vostro silenzio dovesse permanere, tale scelta sarà comunque inevitabile.
Cordiali saluti.
Yvan Rettore”
In parole povere siamo giunti in una società in cui se non hai un pc (ma ormai anche quello risulta insufficiente) e/o soprattutto uno smartphone, vieni escluso nei fatti dall’adesione ad una organizzazione politica, anche quando quest’ultima rivendica di essere contro il sistema politico ed economico attuale.

Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com/

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