Contratto statali: aumenti solo agli stipendi più bassi e ai più meritevoli!

Se c’è una categoria che nel corso di questi anni ha pagato più di tutte le altre il prezzo di una crisi economica senza precedenti e dalla quale ancora non se ne esce, ebbene questa è il pubblico impiego. Tra blocco del turn-over e pensionamenti, il numero dei dipendenti in servizio è diminuito in numero assoluto e quei pochi rimasti in servizio sono costretti a lavorare per tre e ad essere pagati neppure per uno! Infatti sono diminuite le loro retribuzioni annuali e di conseguenza il loro potere d’acquisto.
Tant’è che alla fine del 2014, secondo i più recenti dati diffusi dalla Ragioneria Generale del Tesoro nella relazione sul “Conto annuale”, i dipendenti pubblici guadagnavano quasi 600 euro in meno all’anno rispetto al 2011. Ma dopo quasi sette anni di blocco, la trattativa per il rinnovo del contratto degli statali sembra stia per partire, anche se i soldi stanziati sono così pochi, che non andranno a tutti i tre i milioni di dipendenti pubblici. L’intenzione del governo Renzi sarebbe quella di limitare gli aumenti di stipendio solo ai redditi più bassi, sulla falsa riga di quanto fatto con il bonus da 80 euro.Infatti, i 300 milioni stanziati per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego, sono talmente pochi che darli a pioggia a tutti i dipendenti statali significherebbe concedere loro un aumento insignificante del corrispettivo di quattro o cinque euro a testa. Invece selezionare gli aumenti e concederli ai soli redditi bassi vorrebbe dire concedere un qualcosina di più sostanzioso a coloro che hanno meno. Non è ancora chiaro, perché non sarebbe ancora stato deciso, se sarà indicata direttamente dal governo una soglia di reddito al di sotto della quale concedere l’aumento, oppure se questo aspetto sarà lasciato alla contrattazione con i sindacati. Per quanto riguarda, invece, la parte di retribuzione legata alla produttività, vengono ribaditi i criteri stabiliti dalla legge Brunetta: il 50% dei premi deve essere indirizzato al 25% dei dipendenti statali più meritevoli, il restante 50% alla metà dei lavoratori, all’ultimo 25% rimasto (diciamo i meno meritevoli) non verrebbe concesso nulla in termini di aumenti e incentivi. Insomma, per gli Statali si tratta come sempre di spartirsi le briciole per quella che si preannuncia come l’ennesima guerra tra poveri!

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