Nessun pietismo per i furbetti del cartellino.

di Guido Occelli. Domenica cinque, l’argomento è i “furbetti del cartellino”. Già il semplice definirli “furbetti” mi fa raddrizzare il pelo sulla schiena come un lupo incazzato nero, pronto a mordere a sangue, per me sono truffatori ai danni dello Stato e se sono più di tre, è associazione a delinquere, ma se è protratta nel tempo, c’è l’aggravante della truffa in associazione a delinquere continuata.
Gli intervenuti sono tutti belli inalberati, con le loro opinioni contro, pronti a biasimare e condannare determinati “atteggiamenti”, definiti semplicisticamente assenteistici, paladini di condanne, dure e esemplari, immediate e certe. La conduttrice introduce un servizio di un sedicente pentito di assenteismo, un tale che nel ’90 viene pizzicato con altri e condannato, licenziato dal su posticino di lavoro in un ospedale di Bologna, dove timbrava e se ne andava i giro per fatti suoi, mentre magari qualcuno moriva in assenza delle prestazioni che il sistema avrebbe dovuto fornirgli, ma magari, lo stesso sistema non poteva garantire l’efficienza a causa dell’assenza dello stesso pentito che vedo piangere disperato per gli effetti catastrofici della condanna subita, per la quale non ha fatto un giorno di galera, non ha contemplato un equo rimborso dei soldi percepiti indebitamente, non ha tenuto conto dei gravi danni collaterali prodotti al servizio a tutela della salute degli utenti (malati). Vedo, anzi, sento, in quanto il tale coraggioso intervistato, non appare in viso, provatamente lamentarsi di aver divorziato a seguito di tali circostanze, essere senza lavoro e pensione. In studio scatta la commozione, il pietismo, il buonismo. Un attimo prima si prospettava la forca per gli assenteisti, un attimo dopo addirittura un appello per aiutare il povero condannato che poverino ha espiato la sua pena e oggi risulta redento. Se questi signori potessero vendere al chilo la loro ipocrisia, sarebbero miliardari. Io personalmente li vorrei vedere falliti i quanto dannosi e deleteri.

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