Contratti bloccati. Ma possibile che gli stipendi aumentano solo alla Camera e al Senato?

Per le pensioni e gli stipendi dei cittadini italiani, almeno per quelli di Serie B i soldi non ci sono e tutto è rimasto bloccato al tempo in cui si passò rovinosamente dalla Lira all’Euro dimezzando, di fatto, il potere d’acquisto di lavoratori dipendenti e pensionati. Poi ci sono i cittadini di Serie A, quelli per i quali i diritti sono sempre acquisiti e gli stipendi sono sempre più d’oro. Capita così che a fronte del blocco dei rinnovi contrattuali per milioni di lavoratori di Serie B, gli stipendi dei lavoratori di Serie A, i dipendenti di Camera e Senato,
potrebbero aumentare presto. Così il segretario generale (il grado più alto dell’amministrazione) otterrà 2.200 euro netti al mese di aumento, un capo servizio quasi 1.200 euro, un coordinatore di unità operativa di V livello 441 euro, un interprete-traduttore 378 euro, fino ad arrivare ai più “poveri”, gli addetti alle segreterie del presidente, dei membri dell’ufficio di presidenza e del segretario generale che avranno un aumento di indennità di funzione pari a quasi 160 euro netti al mese. E questo nonostante il fatto che gli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato sono rimasti piuttosto alti. Con venti anni di servizio, ad esempio, un documentarista porta a casa più di 150 mila euro all’anno o un collaboratore tecnico oltre 100 mila. Dopo dieci anni di anzianità i compensi oscillano tra i 50 e i 144 mila euro lordi all’anno. Con le nuove indennità gli stipendi saliranno ancora. I nuovi aumenti peseranno sulle casse parlamentari per quasi un milione e mezzo di euro l’anno. Si passerà dagli attuali 2.142.291,63 euro a 3.404.008,63. Insomma, per chi gli pare i soldi ci sono e sono pure tanti. Invece, per tutti gli altri lavoratori è una lotta per non retrocedere dalla Serie B a quella immediatamente inferiore e dovranno accontentarsi di restare in panchina a guardare gli aumenti di stipendio della casta!

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