Francia: l’età della pensione resta a 62 anni!

di Redazione. In Italia ci facciamo trattare come pezze da piedi non solo dall’Europa per il tramite dei nostri cari e amati politici, ma anche dai nostri diretti governanti e amministratori.
Lorsignori fanno e disfanno senza curarsi di ciò che è male e di ciò che è bene per i cittadini che li hanno eletti.
D’altro canto se gli italiani se ne fanno fare di cotte e crude sulla propria pelle senza muovere neppure un dito e accettano supinamente e a testa bassa ogni sorta di balzello, stipendi da fame ed un’età pensionabile assai prossima a quella della definitiva “dipartita” da questo mondo, non si vede la ragione per cui chi sta al potere si dovrebbe interessare ai problemi del cosiddetto popolo.
Cosiddetto popolo, perchè in realtà non lo siamo mai stati uniti, in quanto noi italiani rappresentiamo un’accozaglia di interessi personali, di individualismi e di individui, ognuno dei quali pensa solo ai fatti propri e a curare il proprio orticello! E quando ci tolgono l’Articolo 18 e c’impongono prima la Riforma Dini, poi la Legge Fornero, poi il Job Acts e poi ancora Quota 100, e ci mangiano di tasse il lavoro, quando c’è, la casa e i risparmi quando se ne possiedono, ce ne stiamo zitti e buoni!

Tutti allineati e coperti a pagare l’F24 dell’IMU e… gli F35 della Lockheed!

Ma non tutta l’Europa è paese. Macron solo per aver ipotizzato l’innalzamento dell’età pensionabile ha fatto scendere in piazza – imbufaliti come tori furiosi – milioni di francesi!

Mentre qui da noi si grida al sold out per quattro sardine che fanno i pesci in barile, che non sanno cosa vogliono e da che parte andare.

Invece, cosa vogliono dai loro governati lo sanno fin troppo bene i francesi che non mancano di farlo sapere anche all’Eliseo!

Tant’è che le pensioni in Francia non si toccano. L’età legale della pensione, fissato in Francia a 62 anni, “non cambierà”: lo ha detto il premier Edouard Philippe, illustrando i contenuti della riforma previdenziale a Parigi. Philippe è tuttavia tornato a sottolineare la necessità di lavorare di più. “Senza forzarli, inciteremo i francesi a lavorare più a lungo”, il che oggi “è una necessità”.

Secondo il premier Philippe le misure presentate oggi nel quadro della riforma delle pensioni “giustificano” uno stop dello sciopero. La riforma previdenziale – ha continuato a Parigi – “non è un salto nell’ignoto, ma un ritorno alle fonti” della Francia.


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IL COMMENTO. di Giacomo-TO.

Gentilissima Redazione,
la Francia ha fatto la Rivoluzione che ha cambiato l’Europa e se vogliamo una parte del mondo.
La Francia con due sole divisioni ha tenuto testa nel 1940 a 19 divisioni italiane.
La Francia è un Paese dove la maggioranza dei Cittadini ha gli attributi.
L’Italia è un Paese geniale, ricco di intelligenza e creatività, ma abituato grazie alla sua storia secolare, ad assoggettarsi al padrone di turno.
In Francia la cassa malattia passa persino il Dentista!
I francesi hanno un DNA diverso, altro che cugini.
Bisogna accettare la realtà: Furbizia, opportunismo, tengo famiglia.
Nel 2012 UniCredit iniziava a smantellare, esodi di 900 lavoratori per volta… oggi siamo all’apoteosi.
I lavoratori muti dietro le OO.SS. che firmavano accordi disastrosi.
Io vedo una sola strada, andare via, in Italia la rivoluzione gandhiana è impossibile a meno che non tolgano il Calcio.

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2 Responses

  1. Gioia'78 ha detto:

    Complimenti, Giacomo-TO! Ti hanno letto e pubblicato in prima pagina quelli della redazione!!!!

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Gentilissima Redazione,
    la Francia ha fatto la Rivoluzione che ha cambiato l’Europa e se vogliamo una parte del mondo.
    la Francia con due sole divisioni ha tenuto testa nel 1940 a 19 divisioni italiane.
    la Francia è un Paese dove la maggioranza dei Cittadini ha gli attributi.
    L’Italia è un Paese geniale, ricco di intelligenza e creatività, ma abituato grazie alla sua storia secolare, ad assoggettarsi al padrone di turno.
    In Francia la cassa malattia passa:Dentista, ….
    I francesi hanno un DNA diverso, altro che cugini.
    Bisogna accettare la realtà:Furbizia, opportunismo, tengo famiglia.
    Nel 2012 UniCredit iniziava a smantellare, esodi di 900 lavoratori per volta… oggi siamo all’apotesori.
    I lavoratori muti dietro le OO.SS che firmavano accordi disastrosi.
    Io vedo una sola strada, andare via, in Italia la rivoluzione gandiana è impossibile a meno che non tolgano il Calcio.

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