Carrozzone Italia.

di Redazione. Non è più questione di premier e di forze politiche, di governo e di opposizione, di destra e di sinistra, ma è molto di più. Qui si tratta di fare quadrato, di riformare, di ricostruire, di rifondare un intero sistema e di risalire la china, senza fare troppe chiacchiere e soprattutto senza contare sull’aiuto dei vicini di casa.

Qui è in ballo solo il destino dell’Italia e non dell’Europa intera!

Perchè nel Vecchio continente chi è colato a picco e giace sul fondo del baratro senza più risalirne, è soltanto l’Italia.

Un paese dove ogni singolo cittadino ancora in vita e che sta nascendo in questo preciso istante si ritrova sul groppone un debito pubblico di oltre “40mila euro” pro-capite!

Tutti gli altri paesi europei – nonostante la pandemia – stanno messi meglio di noi. 

Hai voglia a dire che se fallisce il Belpaese fallisce con esso pure l’Europa, che se deraglia il vagone Italia si trascina dietro tutto il treno: è una balla colossale! Per il semplice fatto che la locomotiva tedesca e come lei anche quella di tutti i paesi del Nord Europa, non porta a rimorchio nessun vagone, nè tantomeno un peso morto come il carrozzone Italia!

Paese frugali o non frugali, è impensabile che la formica svuoti i propri magazzini per soccorrere la cicala Italia. Tuttalpiù chi sta meglio di noi può prestarci una minima parte delle proprie scorte, a patto che poi gli vengano restituite, ma senza per questo correre il rischio di ridimensionare il tenore di vita dei propri cittadini.

Ora, la soluzione migliore sarebbe quella di rimboccarsi le maniche e mettersi sul serio a lavorare per ricostruire un paese come il nostro ridotto in macerie da decenni di mala-politica, facendo affidamento solo sulle nostre forze. Se poi l’Europa deciderà di farci un prestito allora bisognerà cercare di strapparle il più basso tasso d’interesse possibile.

Ma continuare ad illudersi che la Troika ci presti dei soldi a fondo perduto è come scavarsi la fossa con le proprie mani!

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