Cala il prezzo di gas e benzina, ma i prezzi restano alti e stipendi e pensioni troppo bassi!
Nonostante il prezzo del gas e dei carburanti stia notevolmente in ribasso, i prezzi di pane, pasta e latte sono decisamente fuori dalla norma, troppo alti e non accennano a calare o quanto meno a tornare sui livelli pre-Covid e pre-Guerra.
Per contro stipendi e pensioni segnano il passo restando fanalino di coda di tutte le retribuzioni dell’Unione Europea.
Molte famiglie hanno visto la propria situazione economica peggiorare e il costo della vita è aumentato notevolmente da Nord a Sud. L’Istat ha diffuso i dati relativi all’inflazione di gennaio dei capoluoghi di regione e dei comuni con più di 150 mila abitanti. In base a questi dati, l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. La lista ha fatto emergere importanti differenze e, a sorpresa, non sono solo le città più grandi quelle in cui è stato rilevato un aumento maggiore dei prezzi.
In testa alla classifica troviamo Bolzano, con un’inflazione pari al 10,4%. Anche se si tratta solo della decima più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente in media a 2.764 euro su base annua. Ma se si considera una famiglia di tre persone, la spesa sale a 3647 euro.
Al secondo posto c’è Milano, dove il rialzo dei prezzi del 10,8% ha determinato un incremento di spesa annuo pari a 2.932 euro per una famiglia tipo. Che aumenta a 3.505 euro all’anno per un nucleo composto da tre persone.
Al terzo posto, c’è la città di Genova, dove è rilevata un’inflazione dell’11,8% e una spesa supplementare pari a 2.572 euro annui per una famiglia media da 2,3 componenti. Ma se si considera una famiglia di tre persone, la spesa arriva a 3.320 euro.
Di seguito la classifica completa:
CLASSIFICA | Città | Rincaro annuo medio |
Rincaro per le famiglie con tre persone |
Inflazione annua di Gennaio 2023 |
1 | Bolzano | 2.764 euro | 3.647 euro | 10,4% |
2 | Milano | 2.932 euro | 3.505 euro | 10,8% |
3 | Genova | 2.572 euro | 3.320 euro | 11,8% |
4 | Modena | 2.634 euro | 3.319 euro | 10,9% |
5 | Trento | 2.617 euro | 3.317 euro | 10,0% |
6 | Ravenna | 2.610 euro | 3.289 euro | 10,8% |
7 | Catania | 2.501 euro | 3.152 euro | 12,6% |
8 | Bologna | 2.445 euro | 3.061 euro | 9,8% |
9 | Perugia | 2.504 euro | 3.051 euro | 10,9% |
10 | Brescia | 2.531 euro | 3.041 euro | 9,6% |
Nel 2020 la pandemia da Coronavirus ha mandato in perdita quasi il 40% delle società di capitali. L’ammontare delle perdite dichiarate nel 2020 ha infatti registrato l’incremento record del +49% arrivando ad oltre 86 miliardi euro rispetto ai 58 miliardi del 2019. Causa Covid colpiti anche i redditi delle società di capitali che nell’anno 2020 hanno subito una contrazione dell’11.6%, pari a circa 21 miliardi di euro, passando dai circa 184 miliardi di euro dichiarati nel 2019 ai circa 163 miliardi del 2020. Giù del 13.1% anche l’imponibile dichiarato che crolla dai circa 149 miliardi di euro del 2019 ai 129 miliardi del 2020. Questi sono i dati messi in evidenza nel report pubblicato ieri dal dipartimento delle finanze del Mef con le analisi statistiche sulle dichiarazioni fiscali per l’anno d’imposta 2020 dei soggetti Ires.
Il governo di centrodestra fa esattamente ciò che faceva il governo di centrosinistra. Piuttosto che mettere un freno alle assunzioni di lavoratori stranieri si prepara a far entrare puntualmente mezzo milione di immigrati per dare loro lavori che potrebbero essere invece dati agli italiani. Lavori che gli italiani vogliono fare purché siano pagati dignitosamente. Questa classe politica non può e non vuole dare lavoro agli italiani perché il suo compito è piuttosto quello di utilizzare gli immigrati per svalutare i salari e disoccupare gli italiani.
Ma è così difficile, comprendere che un meccanismo Scala MOBILE o simile attualizzato al III Millennio è necessario in Italia. Parlamentari e consiglieri regionali le retribuzioni, ;LORO, se le adeguono loro non gli altri dei quali se ne impippano
Concordo al1000% con SALVO, la vechia Scala Mobile serviva, non era la panacea ma serviva, oggi le retribuzioni e le pensioni sono assolutamente NON IN LINEA col potere d’acquistO: ha ragione il sig. Nessuno
Basterebbe ripristinare la scala MOBILE come propone un signor Nessuno – una scoperta dell’aqcua calda che funziona.
Ci stanno massacrando di tasse e ci pagano quattro soldi. ci mandano in pensione a 70 anni… e restiamo tutti zitti e boni!
Prima ci hanno dimezzato lo stipendio facendoci passare dalla Lira all’Euro e adesso hanno raddoppiato tutti i prezzi: VERGOGNA!
I soldi chi ce li ha se li tiene ben stretti e chi non ce li ha fa del tutto per averli!