Calenda: “Il 9 marzo difendiamo il Servizio Sanitario Nazionale”.

di Carlo Calenda. La sanità è il principale problema dello stato sociale italiano, nonostante sia, insieme all’istruzione, uno dei suoi pilastri. Il Covid ha confermato la sua essenzialità, ma a tre anni di distanza la situazione del Servizio Sanitario Nazionale è addirittura peggiorata. Dai balconi acclamavamo medici e infermieri come eroi, ora ce ne siamo dimenticati.

Quella sanitaria è un’emergenza vera, ma il governo non sembra essere interessato a farsene carico. Non c’è un piano di finanziamenti: i due miliardi di euro, stanziati nella recente legge di bilancio, possono fare poco per contenere il disastro della sanità italiana. Negli ospedali mancano più di 20mila medici e circa 63mila infermieri: la fotografia impietosa di una sanità che sta cadendo a pezzi.

Per fare una TAC servono in media 12 mesi, 13 per un’ecografia, addirittura 24 per una mammografia. Numeri impressionanti. Solo quest’anno gli italiani si indebiteranno per circa 50 miliardi di euro pur di evitare lunghissime liste d’attesa e ritardi spesso fatali. È ora di dire basta: abbiamo bisogno subito di azioni concrete per garantire l’accesso alle cure a tutti i cittadini e per ottenere investimenti adeguati.

Per queste ragioni, ci vediamo il 9 marzo al Teatro Eliseo di Roma, alle ore 18: vi presenteremo un Piano straordinario e le nostre proposte per rimettere in piedi una sanità lasciata allo sbando, confrontandoci con associazioni, il personale sanitario, medici e infermieri.

Partecipa anche tu, è importante, iscriviti QUI. La politica si fa con proposte che cambiano la vita alle persone. Non rumore, ma azione.
Vi aspetto.

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