Aumenta tutto: la crisi inizia a svuotare le tasche dei consumatori!

di Redazione. E’ bello rivedere le città vive e vegete. E’ bello rivedere la gente che popola le strade e le piazze d’Italia. E’ bello rivedere i negozi aperti. E’ bello rivedere l’Italia che riparte!

Sono stati oltre due mesi di chiusura totale, ad eccezione di supermercati, farmacie, giornalai, tabaccai, caserme e ospedali.

E adesso coloro che si lagnavano per i mancati incassi, hanno una fila interminabile di clienti. Se vuoi darti una sistemata ai capelli, devi prendere un appuntamento e forse tra una o due settimana potrai dire addio all’odiosa ‘ricrescita’.
E così per tutte le attività commerciali che nel giro di qualche giorno si rifaranno dei mancati incassi!
Ma se i negozianti incassano i consumatori sborsano qualcosa in più rispetto all’ante-coronavirus: è tutto più caro!

Insomma, aumenta tutto, tranne stipendi e pensioni, che restano sempre gli stessi!

Il locdown ora pesa anche sui listini di diversi bar e parrucchieri, dove il caffé è arrivato a costare in alcuni casi anche il 53% in più, mentre il taglio di capelli e la messa in piega sono aumentati del 25%.
In testa alla classifica degli aumenti – secondo il Codacons – ci sono i bar, con molti esercenti che hanno ritoccato al rialzo il prezzo di caffè e cappuccino: al centro di Milano, dove il prezzo medio di un espresso è 1,30 euro, si arriva fino a 2 euro (+53,8%). A Roma (1,10) fino a 1,5 euro (+36,3%). A Firenze (1,40) fino a 1,7 euro (+21,5%). Anche i parrucchieri hanno aumentato i listini, con rincari per shampoo, messa in piega, taglio, e altri trattamenti. In base ai costi medi nelle grandi città, il prezzo di un taglio passa da una media 20 a 25 euro (+25%), ma con punte che arrivano al +66%, dove secondo una segnalazione a Milano il taglio donna in un salone è passato da 15 a 25 euro.  

I prezzi della verdura sono aumentati in media del 6,9%, il pane confezionato dell’1,7%, la farina è rincarata dell’1,5%. E’ quanto emerge da un’elaborazione sui dati Istat dell’Unione nazionale consumatori che ha elaborato la top ten dei rincari. I prezzi dei detergenti e prodotti per la pulizia della casa sono aumentati dell’1,6%, le uova dell’ 1,3% (+3,1% annuo), il latte conservato dell’ 1,2% altri prodotti medicali come i disinfettanti in decima posizione, dell’1%.

E questo è solo l’inizio. Il vero salasso ci sarà quando il governo sarà chiamato a scrivere la manovra finanziaria d’autunno nella quale dovrà dire da chi andrà a prendere i soldi per pagare il più enorme debito pubblico mai accumulato dagli italiani che portano sul groppone un ‘buffo’ di circa 45mila euro pro-capite!

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3 Responses

  1. Giacomo To ha detto:

    Se le cose vanno male è perché a noi non piace lottare gandianamente la colpa è solo NOSTRAAAAAAAAAA

  2. alex f. ha detto:

    Cari evasori ed elusori fiscali state sereni e tranquilli, perchè anche stavolta a pagare il conto di questa ennesima catastrofe saranno sempre e soltanto i soliti coglioni!!!!!!!!

  3. sandrino rm ha detto:

    Carissimi amici miei, se siete dei pensionati come me preparatevi al peggio. La pandemia è stata una passeggiata rispetto a quella che sarà la valanga di tasse e di aumenti che mangeranno le nostre già scarne e povere pensioncine….

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