Impegno Italia: Se Renzi vuole il mio posto lo dica!

Dopo l’incontro “non chiarificatore” di ieri con il rivale di poltrona, Matteo Renzi, e le voci su un rimpasto o su un avvicendamento a Palazzo Chigi, Enrico Letta gioca il tutto per tutto per mantenere la poltrona e presenta l’ennesimo programma di governo: “Impegno Italia”,  il patto di coalizione che sembra essere fatto apposta per affossare Renzi e restare in sella al governo, piuttosto che per il tanto decantato, ma mai attuato, “bene del Paese”! Il premier blinda la poltrona e ci s’incolla sopra confidando nella fiducia dei suoi alleati. Il nuovo patto di coalizione, però, reca con sè delle insidie che difficilmente Alfano, Monti e company riusciranno a digerire. Infatti, i due punti fermi del programma, sotto le mentite spoglie di ‘lotta alla disoccupazione’ e ‘crescita’, sono lo ius soli e le coppie di fatto. Letta propone entro giugno la riforma sulla legge di cittadinanza introducendo il principio dello ius soli per i minori nati da genitori che già risiedono in Italia in modo stabile. “I tempi sono maturi – si legge nel documento – per affrontare la questione del diritto alla cittadinanza di chi nasce, cresce e studia”. Altro punto caldo, le coppie di fatto: l’Italia rappresenta “uno dei pochi Paesi dell’Europa occidentale a non prevedere una legislazione in materia di diritti delle coppie conviventi”. Sostiene il premier. Per questo con “Impegno Italia” l’esecutivo annuncia una proposta che mira a disciplinare questi diritti. Ma proprio su questi due punti, il banco rischia di saltare. Angelino Alfano da sempre è contrario allo ius soli e alle unioni civili. E per Letta i malumori degli alleati sono di sicuro una grana in più per salvare la poltrona da Renzi che certo non sta lì fermo, con le mani in mano, ad aspettare che il buon Enrico vada, da solo, a sbattere contro il muro che lo attende in Aula e contro il quale è sempre pronto a dargli una “spallata”. Comunque il premier tira dritto verso quel muro e fa anche un bilancio della sua attività di governo: “Abbiamo preso il timone di questo Paese quando c’era il segno meno, oggi il Paese ha il segno più. E’ una crescita piccola, ma significativa. Il debito scende, il deficit è sotto il 3%. Ora crescita e lotta alla disoccupazione”, afferma il presidente del Consiglio. Ma basterà “Impegno Italia” da solo per salvare la poltrona di palazzo Chigi dagli attacchi dei renziani che non hanno nessuna intenzione di perdere tempo nella corsa all’acchiappo dei ‘meglio posti’? “Non sono io che ho perso tempo. Ora cambiamo marcia”. Risponde Letta, che lancia la stoccata a Renzi: “Chi vuole il mio posto lo dica apertamente” e, poi, chiede alla maggioranza di pronunciarsi sul nuovo programma dell’esecutivo, perché “i governi possono nascere” solo in Parlamento. Ma soprattutto, sfida il sindaco a “dire che cosa vuole”. A sfiduciarlo apertamente, se davvero intende andare fino in fondo e prendere il suo posto. Ed è quello che Renzi potrebbe fare nella giornata odierna davanti alla direzione del Pd: “In streaming, a viso aperto”. Anche se al Nazareno molti sperano che all’ultimo si riesca ad evitare un esito “cruento”. Insomma, la partita del governo si gioca tutta nel Pd. Arbitra Giorgio Napolitano. Spettatori paganti – come sempre – gli italiani!

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