Con Renzi a guidare il cambiamento non è la politica ma il mercato!

di Gerardo Lisco. Nell’ultima Direzione i gruppi dirigenti delle Sinistre PD hanno dimostrato ancora una volta di essere inadeguati. Bersani continua a parlare di “Ditta” ma non ha ancora capito che la “Ditta”, la sua “Ditta”, ha chiuso. Ci sono momenti nei quali una classe dirigente dovrebbe capire che è arrivata l’ora di farsi da parte. Questo è uno di quelli. Nel discorso che il Segretario/Presidente ha fatto in Direzione ha chiaramente indicato quali sono gli avversari che riconosce:
uno è Matteo Salvini l’altro è Maurizio Landini. Non li ha accomunati a caso. Lo ha fatto intenzionalmente stigmatizzandoli come pezzi di un sistema sociale residuale in quanto prossimi ad essere superati dai cambiamenti che lui sta assecondando e dei quali si vedono le prime concrete manifestazioni. Le Sinistre PD hanno perso lo spazio politico e sociale che per anni hanno rappresentato. L’area politica e sociale riconducibile alla Sinistra, oggi è rappresentata da Landini, in parte dal M5S e dallo stesso Renzi. Non è un caso che nel discorso in Direzione Renzi ha ribadito l’idea che non può lasciare la rappresentanza della sinistra ad altri riferendosi soprattutto alle Sinistre del PD. Le Sinistre PD schiacciate tra l’Union di Landini e il Partito di Renzi non sono più in grado di comunicare con la Società. Se la Sinistra di Landini mira a rappresentare il disagio sociale, gli esclusi dal sistema liberale, cercando di parlare a pezzi di Società che messi assieme fanno all’incirca la metà degli italiani (precari, lavoratori poveri, pensionati, studenti, donne, emigrati), Renzi concepisce la Sinistra come quella politica che asseconda i cambiamenti tout court. Secondo la logica di Renzi il “cambiamento” è di per se un dato positivo indipendentemente dagli effetti che produce sul sistema sociale. Il “ telefono a gettoni” contrapposto “all’iphone” ne è la metafora. Per Renzi la Politica non guida il cambiamento portando a sintesi la complessità sociale. La Politica deve limitarsi a far spazio alle istanze che vengono dal Mercato perché esso è la Società ed è il fattore che determina il cambiamento. Secondo questa logica non hanno senso istituzioni politiche che prediligono la negoziazione riconoscendo come legittime anche altre istanze sociali e non solo quelle del mercato. Di questa logica ne sono esempi il potenziamento dell’Esecutivo, la figura del Dirigente scolastico delineato nella proposta su “La buona scuola” o i poteri che la riforma della Rai attribuisce all’Amministratore delegato. In tutti e tre i casi ricondurre la decisione in capo a un solo soggetto equivale a sancire il primato del Mercato rispetto alla complessità Sociale. Le Sinistre PD, ad esempio, non colgono fino in fondo le contraddizioni presenti in una tale impostazione. Non è un caso che l’opposizione che fanno all’Italicum o a al Jobs Act trova difficoltà ad essere compresa dall’opinione pubblica. E’ infatti un’opposizione fatta di troppi tecnicismi e poca politica, espressione di Sinistre PD elitarie, datate ed autoreferenziali. Sono mentalmente datate, non perché non usano l’iphone, ma perché non colgono le contraddizioni insite nell’uso dell’iphone. A questo punto come possono le Sinistre Dem. riappropriarsi di un proprio spazio politico? In primo luogo molti dirigenti dovrebbero farsi da parte, non si tratta di rottamare qualcuno, devono semplicemente capire che non sono più in grado di dialogare con la Società italiana. Non hanno capito che l’iphone da solo non basta. Lo strumento richiede comunque dei contenuti da comunicare e a loro mancano. In secondo luogo devono ripartire dal partito, dai territori. Il cerchio magico renziano è fatto solo di toscani con poche eccezioni. In periferia molti si dichiarano renziani o diversamente renziani perché serve alla causa ma non perché lo siano fino in fondo o perchè ne condividano l’impostazione, è solo opportunismo. E’ nei circoli del PD dove ancora c’è tanta voglia di confronto che ci si riappropria dello spazio politico perso e in molti casi tradito. L’Unions di Landini è in costruzione non è ancora chiaro se ha solo un fine sindacale o se mira ad altro. Questa è davvero l’ultima chance che hanno le Sinistre PD per poter ancora costruire qualcosa purchè si decidano a farlo in fretta.

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