Alberi sì. Alberi no. di CesareZac

di CesareZac. Gli alberi sono parte integrante come gli animali, le api, i pesci, della natura che ci ospita.
Gli alberi, come tutte le piante, grazie alla funzione clorofilliana, in presenza della luce producono ossigeno, al buio anidride carbonica.
Una campagna mediatica di sedicenti ambientalisti ha indottrinato una parte della popolazione, ha creato gli integralisti manichei, adoratori dell’albero che difendono ad oltranza anche quando è collocato dove non si dovrebbe.
Diversi studi, anche con l’ausilio di foto dai satelliti artificiali, hanno constatato che il pianeta terra è densamente occupato da foreste. Addirittura più che in passato. All’interno delle foreste, non allignano la maggior parte delle specie vegetali e animali.
Inoltre da quando l’uomo ha inventato e diffuso le materie plastiche, il legname non è più come in passato un materiale prezioso. Di legno si facevano le navi, le case, i mobili. Ne consegue che le foreste non sono più curate dall’uomo come lo erano in passato, sono in stato di abbandono. Gli alberi vecchi e malati, non vengono sostituiti da nuove piantumazioni.
E’ un peccato, perché ad onta dei nuovi materiali tecnologici, le proprietà del legno, sono ineguagliabili e il legno è anche piacevole alla vista. Ci sono lavori di ebanisteria che sono splendide opere d’arte.
Oltre ai gravi danni che tutti conosciamo per l’abnorme diffusione della plastica, dobbiamo annoverare l’abbandono della cura delle foreste. Ben vengano gli ambientalisti non dogmatici a penalizzare le materie plastiche che ormai costituiscono una gravissima minaccia per l’ecosistema e quindi per noi stessi e a difendere il legno, gli alberi.
Abbiamo visto come sia indispensabile prendersi cura degli alberi, ma non al punto di collocarli al posto sbagliato. Innanzi tutto le specie arboree sono enormemente diversificate, dagli oleandri alle gigantesche sequoie, dagli alberi da frutto ai pini che devono essere utilizzati come barriere antivento sulle costiere litoranee, dagli olivi che ci forniscono l’olio alimentare di grande valore nutrizionale.
E’ invece da condannare la collocazione di grossi alberi sui marciapiedi in modo da impedirne il transito ai pedoni, specialmente alle mamme con le carrozzine dei bambini, e ai disabili con le sedie a rotelle. E’ da condannare senza incertezze, la collocazione di alberi entro le rotonde stradali sulle quali costituiscono una grave insidia, nonché la loro presenza ai margini delle strade.
Tuttavia, anziché aumentare la superficie delle foreste, è necessario curarle e aumentare le aree a pascolo, a coltivazione o riproduzione spontanea di specie vegetali, necessarie per l’alimentazione umana e animale.
Al momento di pubblicare questo articolo, il maltempo che si è abbattuto sulla penisola, con venti impetuosi ha causato una impressionante caduta di migliaia di alberi. Alcuni hanno fatto danni patrimoniali, altri vittime umane.
Ormai i comuni, Roma in testa, hanno individuato la urgente necessità di abbattere migliaia di alberi.
Integralisti, smettetela, gli alberi al posto sbagliato devono essere espiantati!
La natura non è rappresentata solo dagli alberi, la natura sono le api, senza la cui opera di impollinazione gli alberi non ci sarebbero, le mucche che ci danno il latte, le galline, le uova, il grano, le pecore, non vivono e non si riproducono entro i boschi. I pini devono stare al di fuori dei centri abitati, lontani dalle carreggiate stradali, stanno bene sui litorali in funzione di barriere antivento.

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1 Response

  1. Sandokan ha detto:

    Ognuno la pensa come crede: a mio avviso di alberi non ce n’è mai abbastanza

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