di Vittorio Feltri. Qualche settimana fa un genio della politica scema aveva proposto di estendere il diritto di voto ai sedicenni, togliendolo ai vecchi, presumo gli ultrasettantenni, considerati imbecilli e disattenti alle problematiche giovanili.
Una idea più strampalata non era possibile averla. E lo si è verificato in questi giorni, dopo l’incidente occorso alle due ragazze di Roma, falciate e uccise in corso Francia, entrambe poco più che adolescenti, talmente mature e pronte per la cabina elettorale da aver attraversato di notte la carreggiata, dopo aver scavalcato follemente le protezioni metalliche, e, come se non bastasse, col semaforo rosso.
Vi sembra che agendo così le fanciulle abbiano superato brillantemente l’esame di idoneità ad esprimere il loro suffragio?
Quasi tutte le tragedie automobilistiche hanno quali protagoniste persone in verde età, vuoi perché guidano in stato di ebbrezza vuoi perché drogate, vuoi perché, avendo trascorso una serata in discoteca o locali simili, non sono più in grado di autodisciplinarsi e vanno a sbattere di qua e di là come deficienti.
E c’è chi preferisce affidare a costoro i destini del Paese piuttosto che a uomini e a donne prudenti e saggi non fosse altro per il fatto che hanno abitudini di vita sobrie.
Questa vicenda tragica mi pare sia la dimostrazione che i sedicenni non sono capaci di provvedere a se stessi, di tutelarsi, pertanto non sono all’altezza, a maggior ragione, di scegliere questo o quel partito. Essi sono supponenti e pieni di boria, ma se li interroghi sulla storia recente d’Italia non ti danno una risposta giusta nemmeno per caso. Ignorano perfino chi sia il presidente della Repubblica e quello del Consiglio. Vagolano nella incertezza. Studiano male, anzi, non studiano per niente, eppure vanno in piazza a gridare la loro stoltezza.
Peraltro gli adulti, compresi i genitori, li incoraggiano a gettarsi allo sbaraglio e a sparare cazz*** ogni due minuti. Come quel prete che ha celebrato le esequie di Gaia e Camilla, il quale ha pronunciato una frase infame. Questa: “Il senso dell’esistenza è guidare sbronzi?”. No di certo. Ma non lo è nemmeno passeggiare oltre la mezzanotte lungo una importante arteria della Capitale e passare da un marciapiedi all’altro col semaforo rosso. Lanciare accuse tanto pesanti in chiesa equivale a fare la pipì nel tabernacolo. I giovani sono la nostra speranza però, talvolta, la nostra rovina.
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L’inesperienza totale ha avuto una consacrazione col M5S.
Si dimentica “seil giovane sapesse e se il vecchio potesse”.
Un inesperto in molti casi è utile al furbastro per fare i propri interessi.
meditate gente, meditate
Se ci fosse Pulcinella al Governo forse saremmo un paese più serio, ma purtroppo pure Pulcinella ci ha lasciati… buona fine e buon principio di anno nuovo a tutti noi poveri sudditi di uno Stato matrigno!
Non condivido “un genio della politica scema”. Si tratta di un genio politico che ha capito che in Italia le pagliacciate alla fin fine vincono. Solo un genio poteva far arrivare in parlamento un reggimento di “sconosciuti” del tutto digiuni di politica, facendo arrivare ai massimi vertici personaggi che all’estero forse farebbero gli impiegati di ordine ad essere generosi.
La patria di Pulcinella, con tutto rispetto per Pulcinella, sta dando il meglio.
Questa situazione giova ai grandi interessi finanziari che fanno i loro affari legalemente arricchendosi sempre più. Deviare l’attenzione su un reggimento di volenterosi INESPERTI per fare tranquillamenti i loro lucrosi e legali affari.
Il genio ha tirato la pietra ma ha nascosto la mano:LUI non ha voluto entrare in gioco, ma ha lasciato sulla graticola i suoi baldi, mica tanto baldi neofiti.
La povera GRETA è una poverina (che DIO la benedica) funzionale a chi parla di cambiamenti climatici, ma non ha nessuna voglia di rimmeterci un solo euro.
Allegria tanto nel 2020 c’è la Zanzara, Fuori dal Coro,… tanti decibel ma fatti a zero.
Evvai con la patria di Pulcinella, con tutto il rspetto per PulcinellA.