Zona Rossa, Arancione e Gialla. Italia eternamente divisa.

di Redazione. In Italia ‘governa’ una grande confusione, anzichè uomini e donne capaci, statisti e governanti degni di essere chiamati tali. Ma la cosa ancor più grave è che l’opposizione non esprime materiale umano migliore di quello attualmente al timone di una nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello…

Ahi serva Italia, di dolore ostello!

Un paese eternamente diviso in bianchi e neri, in guelfi e ghibellini, in gialli, verdi e rossi e adesso pure in Zone rosse, arancioni e gialle per cercare di contenere la pandemia chiudendo tutto, quasi o parzialmente.

Ma a chi è toccato chiudere baracca e burattini per la seconda volta dopo il lockdown nazionale, perchè gli è stata affibbiata la “Zona Rossa”, non ci sta e contesta duramente la decisione del governo, minacciando ricorsi e sollevamenti popolari!

E, tanto per restare in tema di divisioni e di contrapposizioni, c’è chi vede in questa nuova geografia pandemica del paese dettata dall’emergenza sanitaria un uso strumentale e politico del Coronavirus, un pò come in magistratura con le ‘toghe rosse’ e i gli avvisi di garanzia ad orologeria.

Infatti, l’opposizione legge un disegno politico del governo nel chiudere le Regioni amministrate dal centrodestra, per gettare nello scompiglio i Presidenti di quelle Regioni che, proprio per questo, sarebbero state dichiarate zone rosse.

La Lombardia, infatti, è ancora sotto scacco del Covid19, ma non più della Campania.
Allora, come mai la Regione del centrodestra viene ‘chiusa’, mentre quella del centrosinistra rimane ‘aperta’?

Secondo l’opposizione perchè il governo giallo-rosso vuole castigare le amministrazioni locali governate dal centrodestra e premiare quelle tenute dal centrosinistra. 

Secondo noi, invece, si tratta solo di partigianeria fuori tempo e fuori posto, considerata la particolare gravità del momento. Testimonianza ne è il fatto che il Governatore della Campania (Regione amministrata dal centrosinistra) è andato su tutte le furie perchè invece della zona gialla assegnatagli, avrebbe voluto quella rossa e di sua iniziativa ha provveduto a chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado!

E allora, ad un paese serio – che ogni giorno è costretto a contare centinaia di morti e migliaia di malati, con un’economa a pezzi, con gli ospedali, le scuole e i mezzi pubblici in piena emergenza, con milioni di posti di lavoro a rischio – è legittimo da parte dei cittadini italiani chiedere più serietà e responsabilità oppure è fantapolitica?

Ognuno dovrebbe addivenire a più miti consigli, riponendo nel cassetto la bandiera della propria tifoseria, per combattere insieme alle altre forze politiche la guerra contro il Coronovarus sotto un’unica bandiera: il tricolore!

Insomma, questo è il momento di sotterrare l’ascia di guerra e di riprenderla in pugno solo quando il virus sarà definitivamente sconfitto!

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3 Responses

  1. Elena S. ha detto:

    Noi italiani, gli uni contro gli altri sempre armati, abbiamo sempre “sputato” sul servizio pubblico e sui dipendenti dello Stato, salvo accorgerci in caso di emergenza sanitaria come quella attuale o di emergenza idrogeologica, di quanto fondamentale sia l’intervento di medici, infermieri, pompieri, carabinieri, operai e lavoratori dello Stato che operano nell’interesse della collettività e non per un PADRONE cui interessa solo il profitto!

  2. Giusy BO ha detto:

    Analisi lucida e puntuale quella testè esposta da roberto b.
    Purtroppo il privato ha sempre sputato veleno sul pubblico adottando la pratica del “CHI DIPSREZZA COMPRA” per poi sostituirsi al pubblico, ma senza un reale ed effettivo miglioramento dei servizi offerti ai cittadini, ma con costi dieci, cento, mille volte superiori a quelli precedentemente sostenuti per finanziare gli impiegati e gli operatori dello Stato! Bellaffare, per i privati ovvio!!!!

  3. roberto b ha detto:

    Quando non c’era il coronavirus ricordo i tagli alla sanità, all’istruzione e ai trasporti perché (così dicevano) tutto quello che era pubblico era un carrozzone mangiasoldi. La sanità veniva privatizzata, le scuole pubbliche cadevano a pezzi però venivano finanziate le scuole private e il trasporto pubblico lasciato senza autobus. Una buona parte dell’emergenza attuale deriva da quelle situazioni e da quelle scelte politiche che hanno smantellato il pubblico.
    un saluto roberto b

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