A scrutinio ultimato sono stati attribuiti 301 seggi del
Senato su 315 (mancano Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, che eleggono rispettivamente 7 e un senatore, e i 6 senatori eletti all’estero): 116 seggi sono stati assegnati al centrodestra, 113 al centrosinistra, 54 al Movimento 5 Stelle e 18 alla lista Con Monti per l’Italia. Dei 617 seggi alla
Camera finora attribuiti su 630, 340 sono andati alla coalizione di centrosinistra, grazie al premio di maggioranza; 124 al centrodestra; 108 al Movimento 5 stelle e 45 alla coalizione di Monti. Quando mancano solo 5 sezioni su 61.446 per completare lo scrutinio dei voti per la Camera (4 del Lazio e una della Calabria) il centrosinistra si aggiudica il premio di maggioranza del 55%, pari a 340 seggi a Montecitorio, per poco più di 124mila voti, per ad un margine dello 0,36%. A cinque sezioni dalla fine dello scrutinio per la Camera, la coalizione di centrosinistra ha ottenuto 10 milioni 46mila voti, pari al 29,54%, contro i 9 milioni 922mila del centrodestra (29,18%). Al Movimento 5 Stelle sono andati 8 milioni 687mila voti (25.55%), lo 0,14% in più del solo Pd che dunque è il secondo partito di Montecitorio per uno scarto di circa 46mila voti. La coalizione di Monti ha ottenuto invece 3 milioni 591mila voti, pari al 10,56%.
Il M5S risulta il primo partito in Italia, con il 25,6%, superando il Pd a quota 25,52%.
IL PARTITO DEL “NON VOTO” – Alla
Camera sono state
oltre un milione 260 mila le schede bianche o nulle, mentre al Senato circa un milione e 100.000. In particolare, secondo i dati del Viminale, alla Camera le schede bianche sono state 395.286 (1,12% del totale) e quelle nulle 871.780 (2,47%), mentre 1.951 le schede contestate e non assegnate. Al
Senato, invece, le schede bianche sono state 369.301 (1,16%), quelle nulle 762.534 (2,40%) e le schede contestate e non assegnate 1.970.
Alle ore 15,00 di lunedì 25 febbraio le percentuali dei votanti sono state le seguenti: Senato della Repubblica 75,21%, Camera dei Deputati 75,18%, Lombardia regionali 76,69%, Lazio regionali 72,08%, Molise regionali 61,62%.
I TROMBATI – Ora non ridono più. Volevano un altro giro di giostra ma restano a piedi. Quello che si è abbattuto su di loro è un vero “tsunami”. I nomi di chi resta fuori dal parlamento fanno discutere. Sono nomi pesanti e impensabili. Paola Binetti ha scelto il cavallo perdente, con lei anche Rocco Buttiglione e Italo Bocchino. Poi resteranno senza la poltrona anche Amedeo Laboccetta, Lorenzo Cesa, Gianfranco Fini, Antonio Di Pietro, Anna Paola Concia e Francesco Boccia. Per loro è game over!!!
Poi c’è chi c’ha provato per la prima volta e gli è andata male, anzi malissimo. Chiedete a Giovanni Favia che ha lasciato Grillo per Ingroia che ha raccolto l’1,79% al Senato (intorno a 550 mila voti) e alla Camera il 2,2% (poco più di 750 mila voti). Non ce l’ha fatta neanche Mario Sechi, a Ilaria Cucchi, ad Oscar Giannino o ad Antonio Ingroia. Per loro il traguardo è arrivato prima della partenza. Stessa sorte per Guido Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, escluso dal Senato. Dalla Camera è rimasto fuori Gianfranco Micciché, leader di Grande Sud. E anche Raffaele Lombardo, leader del Mpa (Movimento per le autonomie).
Non sono andati meglio i Radicali, riuniti da Marco Pannella nella lista Amnistia, Giustizia e Libertà, che ha raccolto poco più di 60 mila voti sia alla Camera sia al Senato, non andando oltre lo 0,2%, il Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando e Forza nuova di Roberto Fiore. I peggiori sono stati comunque quelli della Fiamma tricolore di Luca Romagnoli (0,13%), quelli della lista Amo l’Italia di Magdi Cristiano Allam che ha raccolto lo 0,12% e la Rivoluzione Moderata di Samorì.
Vuoi abilitare le notifiche?
Ricevi le News di Freeskipper Italia nella tua email
la MELONI è una politica, NON E'UNA STATISTA. Questo lo si sapeva e come. Purtroppo in Italia da abbiamo solo…
VANNACCI dice quello che IO ed altri come me temono di dire: Un mondo al contrario, un'ITALIA allo sbando in…
Qualcuno parla del cambio Lira euro: 1936,27 LIRE X 1 EURO? Qualcuno parla del fatto che in Italia servirebbe la…
Mi sbaglierò... ma secondo me Vannacci ha avuto il coraggio di dire ciò che pensano in silenzio milioni di italiani,…
Tria sunt genera piritorum sinistrorum. Primo è, per dirla in parole semplici, la 'puzza sotto il naso', la convinzione di…