Riforma del lavoro: Parigi in trincea. Roma… in panciolle!

Nella Francia alle prese con la minaccia jihadista, gli hooligans, e l’immensa sfida lanciata alla sicurezza nelle dieci città che ospitano l’europeo di calcio, ieri, a Parigi, è stato il giorno della grande protesta contro la riforma del lavoro. Dopo lunghe trattative sindacali, quella di ieri è sta la prima manifestazione nazionale indetta nella capitale, dove tutta la Francia unita è scesa in piazza per dire NO ai diktat della Troika che vuole un’Europa delle Banke e delle lobby, che mira ad accentrare il potere e la ricchezza nelle mani di pochi e non potendo svalutare l’euro mira a svalutare il lavoro rendendolo precario e sottopagato, togliendo dignità e sovranità ai popoli per trasformare i cittadini in sudditi obbedienti da spremere fino all’ultimo centesimo. Al centro della protesta, sfociata poi tristemente in guerriglia urbana, la cosiddetta “Loi travail”, ovvero la contestata riforma del mercato del lavoro, l’equivalente del “Jobs act” italiano.
Insomma, se Parigi non trova pace, se l’Inghilterra tra pochi giorni andrà al voto per dire “sì” o “no” a questa Europa che non piace proprio a nessuno eccetto che a Renzi e alla Merkel, Roma dorme sonni tranquilli e gli italiani, indifferenti a tutto e a tutti, depressi da vent’anni di crisi economica, politica, etica e sociale, si lasciano passare sopra ogni genere di nefandezza: tassazione ai massimi storici, debito pubblico record (salito proprio oggi a 2.230,845 miliardi – Fonte Bankitalia), stipendi e pensioni da fame, servizi ai limiti della decenza, riforme e riformicchie che minano alle fondamenta quella che qualcuno fino a ieri definiva come la Costituzione più bella del mondo, ma della quale già ad ottobre si appresta a celebrarne il funerale! Del resto noi italiani siamo o non siamo un Grande Paese? Mica siamo figli di Robespierre e della grande Rivoluzione! Al massimo siamo lontanissimi parenti di Masaniello, ma la nostra vera indole è tutt’altra e nel nostro Dna c’è scritto a caratteri cubitali “Francia o Spagna purchè se magna”!

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