Una tassa sui buonisti, per ripianare il debito pubblico e accogliere tutti gli africani che vogliono.

di Redazione. L’Italia è impazzita oppure è proprio vero che siamo diventati tutti più buoni?

Lasciamo perdere il Papa che fa il suo mestiere e che perciò apre le braccia a tutti, anche se poi il Vaticano con i suoi muraglioni appare più una fortezza inespugnabile che un centro di accoglienza.

Ma quando i vari proclami a favore degli sbarchi e dei porti aperti a prescindere, dell’ospitalità e dell’integrazione delle genti africane senza se e senza ma, ma pure senza che costoro abbiano né arte né parte, se la festa della Repubblica è diventata la festa dell’inclusione e dei Rom, vengono per davvero dal ‘sentire’ del popolo italiano, allora è tutto da rifare.

A guardare i risultati delle ultime consultazioni elettorali, sembrerebbe l’esatto contrario.
Ma considerando  che i tempi mutano alla velocità della luce, così come le opinioni della gente, allora può anche darsi che lo spirito cristiano ed evangelico dei credenti e l’altissimo senso civico dei laici alla fine abbia prevalso nel cuore degli italiani.

Ma per essere buoni e accoglienti con gli immigrati e gli indigenti occorrono tanti denari. E costoro che si dicono solidali, accoglienti e pronti all’integrazione, sono buoni solo a chiacchiere oppure, anche e soprattutto, nei fatti?

Insomma, costoro sono buoni col cuore e pure col portafoglio? Oppure, come molto più spesso accade, si sentono buoni con i soldi degli altri e accoglienti a chilometri di distanza da casa loro?

Se l’Italia è pervasa da cotanto buonismo, se gli italiani vogliono accogliere e ospitare l’Africa intera, allora che si costituisca un fondo di solidarietà, in primis per sanare il debito pubblico e insieme per dare da mangiare, da dormire e di che vestirsi ai migranti.

Insomma, una “tassa sui buonisti”, e non la sporadica raccolta fondi per la ‘partita del cuore’ o il resto della spesa elemosinato dal nero fuori al supermercato, ma una vera e propria tassa che soddisfi il grande bisogno di solidarietà dei buonisti. Una siffatta tassa, non solo premierebbe il buon cuore e la generosità dei buonisti, ma potrebbe essere il punto di svolta a tutti i nostri guai e non solo a quelli dei poveri africani.

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5 Responses

  1. SìalloStraniero ha detto:

    Una Nazione, noi Italiani, non lo siamo mai stati e giammai lo saremo! Troppo divisi, troppo incivili, troppo ladri, troppo …. di un concentrato di vizi e zero virtù. Come è accaduto per le grandi aziende, che sono state acquistate da privati stranieri e che adesso funzionano, così andrebbe fatto per il governo e l’amministrazione della cosa pubblica: ci vorrebbe un esecutivo, magari tedesco, che si insediasse a Palazzo Chigi!

  2. roberto b ha detto:

    Cara redazione, si può costruire una nazione con il “sentire” e con gli egoismi? O con l’aumento dei diritti,che ultimamente sono diminuiti. Tanto è vero che i partiti costruiscono i loro programmi elettorali solo e esclusivamente su mance mai sui diritti, questo vorrà dire qualcosa?
    un saluto roberto b

  3. Camillo Pignata ha detto:

    Per chi non l’avesse capito bene!

    La festa della del 2 giugno ,è la festa di tutti.

    Per chi non l’avesse capito bene!

    La festa deL 2 giugno è la festa della Repubblica antifascista nata dalla resistenza.

    In questa duplice dimensione, di festa della repubblica antifascista e di festa di tutti , si collocano e si precisano le ragioni della dedica della festa all’”inclusione” , il significato e delle parole di Fico quando dice che è la festa anche dei migranti e dei rom.

    É la festa di tutti,perché l’Italia, è un bene comune di noi cittadini di questo Paese, che dobbiamo custodire, per noi e per i nostri figli.

    Un bene che appartiene a tutti gli italiani, ma da assicurare e rendere usufruibile per quelli che ne hanno bisogno, per chi non ha cibo, per chi non ha casa, acqua pulita per chi non ha acqua potabile.

    In questa dimensione della patria come bene comune, come bene da custodire e rendere disponibile a chi ne ha bisogno , si collocano la dedica della festa del “2 giugno “,all’inclusione, e le parole di Fico per i rom e i migranti,mentre non trova spazio un approccio nazionalista .

    La nostra bandiera non sventola e solo per quelli che hanno sangue italiano ,la nostra bandiera spinta dai venti dell’uguaglianza e solidarietà della nostra costituzione, non fa differenze, sventola per tutti che vivono nel nostro paese ,e in questi principi credono e rispettano.

    La festa della repubblica é la festa di tutti,ha detto Mattarella, anche di quelli che sono stati fascisti,ma non dei fascisti di oggi.

    Chi non ha celebrato il 25 aprile, non può celebrare la festa della Repubblica, che è figlia del 25 aprile.

    Chi non è antifascista non può celebrare la festa della repubblica antifascista.

    Non è , e non può essere la festa, di quelli che hanno calpestato e calpestano, i principi di solidarietà e di uguaglianza,che sono le fondamenta di questa repubblica.

  4. Dieguito ha detto:

    Diego Fusaro. Il filosofo, divenuto riferimento culturale del cosiddetto sovranismo italico, bolla Fico come “vessillo fucsia nelle compagini gialloverdi”.
    Ironizza scrivendo “l’ha detto davvero”, ma poi affonda il colpo. “Se siete italiani stanziali, vergognatevi. Siete superati dal nuovo paradigma dello sradicato, apolide, sans frontières. È grazie a stolte dichiarazioni come quelle di Fico – conclude Fusaro – che il 5 Stelle perde i consensi.

  5. Rep.Banane ha detto:

    “Oggi è la festa di tutti quelli che si trovano sul nostro territorio – commenta Fico di fronte a telecamere e taccuini – è dedicata ai migranti, ai rom, ai sinti, che sono qui e hanno gli stessi diritti”.

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