La Sinistra torna alla carica sullo jus soli.

di Redazione. Adam e Ramy, i due “bimbi-eroi” che per primi hanno chiamato i carabinieri durante il sequestro dell’autobus da parte di Ousseynou Sy, hanno confessato il loro desiderio in diretta tv, a ‘Che tempo che fa’, su RaiUno, di voler diventare entrambi Carabinieri e in omaggio hanno ricevuto i cappelli dell’Arma dai militari presenti in studio.

I due bimbi-eroi che con il loro coraggio hanno impedito che l’autista del pullman di Milano facesse una strage, non hanno lasciato indifferentela Sinistra che per bocca del suo leader di fatto, Matteo Renzi, ha approfittato dell’ospitata dei due ragazzini da Fabio Fazio per rispolverare lo ius soli, ovvero la “battaglia di civiltà” su cui la sinistra ha messo il cappello.

In un post pubblicato sui social, Renzi ha scritto che “questa foto – quella che mostra Adam e Rami che indossano i cappelli dell’Arma – parla. Ci mostra la sensibilità dell’Arma dei Carabinieri, la passione di due ragazzi nostri CONCITTADINI, il lieto fine di una vicenda che poteva essere una strage”.

Mettendo la parola “concittadini” in maiuscolo, Renzi ha chiaramente preso posizione sulla necessità, sempre di moda a Sinistra, di concedere la cittadinanza italiana a tutti i minorenni che vivono in Italia a prescindere dalla nazionalità dei genitori.

Poi l’attacco, pur senza citarlo in modo esplicito, al ministro dell’Interno Matteo Salvini. “C’è chi utilizza le divise in campagna elettorale per racimolare un voto in più e c’è chi le sogna fin da piccolo aspettando di diventare cittadino italiano per servire la comunità. Fuori dal chiacchiericcio e dall’odio dei troll c’è un Paese bellissimo animato da piccoli gesti di eroismo quotidiano. Si chiama Italia. Orgoglioso dei Carabinieri, orgoglioso di questi ragazzi”, ha concluso Renzi.

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2 Responses

  1. roberto b ha detto:

    Caro direttore, mi può dire la differenza che passa tra la residenza e la cittadinanza? Ognuna delle due si dovrebbe registrare non per merito o per anzianità ma per un fatto naturale come lo è stato per me. Perché per me la cittadinanza italiana è automatica, me la sono meritata? e lei la cittadinanza italiana se l ‘è meritata, i truffatori , i malandrini, gli assassini , i politici corrotti ecc.. ecc.. se la sono meritata?
    un saluto roberto b

  2. Caro Ramy, nun t’allargà!
    Ramy, il ragazzo egiziano che con le sue telefonate ha sventato la strage sul bus dirottato da un terrorista senegalese, non si accontenta della cittadinanza «per merito» ipotizzata in queste ore, ma vuole lo ius soli per tutti, cioè la cittadinanza per diritto di nascita.
    La sua richiesta, legittima come tutte quelle di un ragazzo, riaccende il dibattito su un tema che ha infiammato lo scorcio della legislatura precedente e che probabilmente nell’urna è costato caro alla sinistra che l’aveva sostenuto a spada tratta. Lo ius soli, a nostro avviso, è una regola di civiltà solo se civile è l’ingresso in un Paese, cosa che attualmente non si può certo dire riguardo l’immigrazione in Italia. Non possono essere infatti le mafie libiche o gli scafisti a decidere chi deve diventare italiano e chi no. Non può essere la lotteria della fortuna, né la resistenza fisica che ti fa superare peripezie e sofferenze in mare. Diventare italiano deve essere un percorso convinto, legale e trasparente, detto che già oggi lo diventi al raggiungimento della maggiore età (e non che i minorenni siano senza diritti) o per matrimonio con una italiana, come (purtroppo) ha fatto il terrorista del bus.

    Con la sua richiesta, Ramy dimostra di non aver capito il basilare principio che lega i diritti ai doveri, cardine della nostra civiltà fin dall’antica Roma anche in tema di cittadinanza multietnica: diventare cittadino romano – cosa ai tempi molto ambita anche perché garantiva privilegi e protezione – non era un diritto, ma un percorso aperto pure a chi arrivava come schiavo. Con il suo gesto «eroico» (nel senso di decisivo) Ramy ha bruciato le tappe e, quindi, ben venga anzitempo tra noi italiani a tutti gli effetti. Ma per uno come lui ce ne sono tanti, vedi il suo mancato aguzzino ma anche i giovani immigrati che alla scuola preferiscono delinquere, che non hanno capito quale è la strada per acquisire titoli e meriti.

    Ringrazieremo sempre Ramy per quello che ha fatto a tutela sua e dei suoi amici. Ma gli consigliamo di non cadere nell’italico vizio della furbizia e della continua ricerca di scorciatoie in cui siamo già campioni di nostro. Speriamo di dargli presto il benvenuto, ma, come si dice dalle nostre parti, mi raccomando: nun t’allargà.

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