Una Destra moderata, democratica e civile.

di Yvan Rettore. La Destra dell’Unità d’Italia, di stampo borghese e liberale, è stata fatta a pezzi dal fascismo e l’amnistia di Togliatti ne ha sancito progressivamente la fine.
In Italia, quindi si è mantenuta e affermata una Destra non soltanto estremamente reazionaria e conservatrice, ma anche con caratteri permanentemente sovversivi e antidemocratici.
Dal dopoguerra in poi è sempre stata sostenuta attivamente da tutti i poteri forti per scongiurare l’affermazione su larga scala di una Sinistra che fino agli anni ’70, pur essendo variegata, si rivelò molto positiva, originale, innovativa e fondamentale per il progresso sociale, civile e culturale del Paese e da Tangentopoli in poi per evitare che questa potesse risorgere e riaffermarsi nuovamente in quelle dimensioni e andare eventualmente oltre.
Da qui il Berlusconismo, seguito dal Renzismo e dall’affermazione di populismi di matrice neofascista che hanno rimbecillito buona parte del Paese, ridotto la politica a semplice elettoralismo da operetta e mandato in soffitta qualsiasi progetto di costruzione di una Destra moderata, democratica e civile che ancora si trovava nei resti di quella che fu la Democrazia Cristiana.
Una delle tante occasioni sprecate di autentico rinnovamento della politica italiana.

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