Ambasciatore italiano ucciso nell’Africa centrale.

di Attilio Runello.  “L’ambasciatore italiano a Kinshasa, Luca Attanasio, e il carabiniere Vittorio Iacovacci che lo scortava, sono morti in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nel parco dei Virunga, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo.

Appassionato di Africa, sposato con tre figlie, da tre anni e mezzo a Kinshasa, dove era impegnato per una narrazione diversa del Continente, che non fosse solo di guerra e violenza, l’ambasciatore è rimasto ferito da colpi di arma da fuoco all’addome ed e’ morto poco dopo. Il diplomatico italiano è caduto in un’imboscata tesa da miliziani armati a mezzi del World Food Programme in transito su una strada a nord della città di Goma, capoluogo della provincia orientale congolese del Nord Kivu.
Il convoglio transitava nei pressi della città di Kanyamahoro, intorno alle 10:15. L’ambasciatore e il militare viaggiavano a bordo di una autovettura di un convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo. Il convoglio non era scortato dai caschi blu della missione Onu, secondo quanto reso noto da fonti delle stesse Nazioni Unite.
Da parte sua, il World Food Programme ha fatto sapere che la strada su cui viaggiava il mezzo era considerata “sicura”. Il convoglio era diretto a Rutshuru, a Nord di Goma, per visitare una scuola dello stesso Wfp e un numero imprecisato di “altri passeggeri viaggiava con la delegazione ha riportato ferite durante l’attacco”. Secondo una prima ricostruzione fornita da fonti a Goma e a Kinshasa, Attanasio si trovava in uno dei due veicoli del Pam che doveva portare viveri tra Goma e Rusthuru.
Unico diplomatico italiano a Kinshasa, l’ambasciatore Attanasio, era nato a Saronno (Varese) nel 1977 ed era entrato in diplomazia nel . Esperienze a Berna, al consolato generale in Casablanca e poi Abuja, in Nigeria, era ambasciatore a Kinshasa dal settembre 2017. Con la moglie nutriva un profondo impegno per la pace: a ottobre dello scorso ottobre era stato insignito del Premio Internazionale Nassiriya; un premio che aveva riconosciuto l’impegno suo ma anche della moglie, la marocchina Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia” che opera nelle aree piu’ difficili del Paese, lavorando con bambini e giovani madri.
Il premier Mario Draghi e la Farnesina hanno espresso “profondo dolore” e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che era a Bruxelles per il Consiglio europero affari esteri, è subito rientrato a Roma e riferirà presto in Parlamento per chiarire la dinamica dell’accaduto. Intanto si sono già attivati tutti i canali per il rientro della salma.” AGI.
Proveniente da un reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri, Vittorio Iacovacci, ucciso oggi nella Repubblica Democratica del Congo, era un effettivo del XIII Reggimento Friuli Venezia Giulia con sede a Gorizia.  Iacovacci è stato assegnato a Kinshasa in un contesto difficilissimo. Sino ad oggi ha fatto parte del team di ‘close protection’, insieme ad altri operatori del XIII Reggimento.
La famiglia di Iacovacci è originaria di Sonnino, in provincia di Latina. La comunità militare e quella della sua cittadina lo ricordano con affetto e ammirazione. Per il giorno dei funerali a Sonnino è stato proclamato il lutto cittadino. Era fidanzato e si voleva sposare nella prossima estate.
La Repubblica democratica del Congo si trova al centro dell’Africa, ha una superficie sette volte piu’ grande dell’Italia e una popolazione che probabilmente ha raggiunto i cento milioni di abitanti. Paese con un passato coloniale alle dipendenze del Congo, ricco d materie prime è stato teatro di conflitti da quando ha raggiunto l’indipendenza nel 1960. Prima l’aea del Katanga nutriva ambizioni separatiste, poi negli anni Novanta il paese è stato invaso da profughi ruwandesi e da milizie di tutti i paesi confinanti attratte dalla possibilità di avere un controllo sulle materie prime. Si è parlato di guerra mondiale africana.
Attualmente la situazione è sotto controllo nell’area occidentale ma non lo è in quella orientale.
Nonostante le materie prime, diamanti in particolare, e le coltivazioni estese di prodotti esportabili come caucciu’ e caffe’ il paese è estremamente povero.

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