Una bastonata tira l’altra: dopo l’Imu arriva pure la Tares!

Non c’è pace per i contribuenti italiani! Non abbiamo fatto neanche in tempo a riprenderci dalla bastonata dell’Imu e subito dovremo rimettere mano al portafogli per una nuova imposta comunale. Si chiama “Tares” (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) e sostituirà da gennaio la vecchia Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) già trasformata per molti comuni in Tia (tariffa di igiene ambientale). E’ stata introdotta da quel gran Professore che tutti vogliono, con decorrenza dal 2013, dalla manovra “salva-Italia”, ma non sarà una sostituzione indolore perché la nuova Tares peserà di più sulle tasche dei cittadini. Come le imposte precedenti, anche la Tares prende come base imponibile la superficie degli immobili, un’unità di misura convenzionale per stabilire le “quantità e qualità medie ordinarie” di rifiuti prodotti. Il calcolo verrà fatto sull’80% della superficie catastale ma non da subito. Non essendo ancora un dato disponibile per i comuni, all’inizio l’applicazione della Tares si baserà sulle superfici dichiarate ai fini Tarsu o Tia, in attesa che l’Agenzia del territorio trasferisca i dati catastali alle amministrazioni comunali. E il maggior peso della Tares non è dovuto soltanto per far fronte all’illuminazione e alla manutenzione stradale, bensì ad altri due fattori:
• si tratta di una “tariffa” e non di una tassa, cioè di un prelievo che copre per intero un costo dell’amministrazione e non solo di un contributo parziale com’è ad esempio l’attuale Tarsu (ma non la Tia, che è già una tariffa);
• copre anche altri costi oltre allo smaltimento dei rifiuti. “Tares” sta infatti per “tributo comunale sui rifiuti e sui servizi” e finanzia due tipi di spese comunali: 1) la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa dai comuni; 2) i cosiddetti “servizi indivisibili” (illuminazione pubblica, manutenzione strade ecc.) attualmente non compresi nella Tarsu né nella Tia.
La Tares si pagherà in 4 comode rate: gennaio, aprile, luglio e dicembre. Le prime rate saranno ancora commisurate agli import di Tarsu o Tia nel 2012, ma entro dicembre i comuni decideranno i conguagli. Il pagamento potrà essere effettuato con bollettino postale o tramite modello F24 che permette anche di compensare la Tares con eventuali crediti fiscali, come succede attualmente per il pagamento dell’Imu.

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